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La promessa di Zarate

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È un esperto del "clasico", in Argentina ne ha giocati molti lasciando sempre il segno. Partite accese, sentite, battagliate fino all'ultimo tackle, fino all'ultimo gol. Ed é questo quello che gli chiedono i tifosi che in questi giorni lo fermano in ogni angolo della città, e lui, Maurito, ha una sola idea in mente: «goleare», ovvero fare gol. L'attaccante argentino ha iniziato molto presto a goleare nel Velez: accanto a lui il fratello Roly gli faceva da balia. Nel suo «corazon» c'è ancora l'emozione vissuta nel giugno del 2004 a Santa Fé, nello stadio del Colon. Maurito é in panchina, «el Roly» gioca dal primo minuto. La sfida si mette subito male: il Velez va sotto, poi segna Zarate senior. A dieci minuti dal termine la rete si gonfia ancora. Ad Haedo è festa grande, il primo gol di Maurito in Serie A viene celebrato nel migliore dei modi da tutta la famiglia. Zarate e il derby: l'ultimo ricordo non è dei migliori. Sconfitta pesante al Villa Park contro l'Aston Villa, nello stesso stadio in cui il capitano Alessandro Nesta, nel 1998, alzò al cielo d'Europa la Coppa delle Coppe, primo trofeo internazionale di una squadra della Capitale. L'argentino, nel "clasico" non ha mai disatteso le aspettative: Boca Juniors, Argentinos, San Lorenzo. Zarate junior non ha fatto sconti a nessuno, infiammando i tifosi dello stadio. José Amalfitani e facendo calare il silenzio negli impianti in cui veniva ospitato per le partite in trasferta. Storica la sua doppietta agli Xeneizes del Boca in Coppa Libertadores, così come i suoi gol su punizione che hanno scosso la rete della porta del San Lorenzo, il primo segnato da distanza siderale, il secondo calibrato con precisione chirurgica all'incrocio dei pali. Sui calci piazzati l'attaccante laziale é uno specialista, e alla prima occasione - dopo aver prepotentemente preteso di calciare - lo ha dimostrato a tutti, in ogni latitudine del globo. Fu così anche a Doha, con la casacca del Al Saad. Ha segnato in ogni modo, e a ogni latitudine del mondo: dal Sudamerica all'Europa passando per l'Asia. Ed ora, arrivato nella capitale dell'Impero romano, Zarate Kid vuol prendersi la corona di Imperatore. Appena sbarcato a Fiumicino, all'alba del 5 luglio, i tifosi lo accolsero con una sola richiesta: un gol al derby. L'argentino, anche in quell'occasione, lasciò tutti senza parole: «Un gol? E perché uno solo? Io alla Roma ne faccio due!».

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