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All'Olimpico invasione «mondiale» di laziali

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Il blitz fu organizzato con la collaborazione del sito laziofever.org (punto di riferimento web per i sostenitori biancocelesti di tutto il mondo) che grazie a un ponte telefonico dall'Italia con i 2 giocatori, improvvisò l'incontro. Domenica, come avviene da 6 anni, alcuni iscritti a questo sito si incontreranno all'Olimpico per vedere la stracittadina: saranno una cinquantina in rappresentanza di 22 nazioni. Il gruppo farà una piccola coreografia, sventolando le bandiere delle nazioni presenti vicino a quella della Lazio, per simboleggiare l'unione intorno all'aquila biancoceleste di persone provenienti da Stati tradizionalmente divisi da rivalità politiche e religiose. Negli anni, grazie a questo network trasversale di amicizie, i ragazzi di Laziofever hanno compiuto alcune "imprese" benefiche: nel 2004, fecero arrivare un pacco di maglie ufficiali biancocelesti a dei bambini iracheni di Sadr City, il quartiere blindato" di Baghdad; due anni fa, trovarono Vadim Tomaev, il ragazzo visto sulle televisioni di tutto il mondo nel 2004 mentre scappava dall'attacco terroristico alla Scuola Numero Uno di Beslan indossando la casacca della Lazio, e, con la collaborazione di una Onlus italiana, lo fecero visitare e curare: era rimasto ferito all'apparato uditivo dallo scoppio di una bomba. Un colpo d'ala contro la violenza.

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