Poco cinismo
Per carità, spesso Anderson ha tirato con le mani dell'avversario addosso. Non si può dire la stessa cosa di Torres ed Antonutti che hanno scoccato i loro colpi pesanti quando la Lottomatica s'è rintanata a riccio nella propria area, lasciando loro spazi larghi per concludere facilmente. E dire che qualitativamente Roma ha impressionato per più della metà della contesa. Solida in Brezec ed Hutson, pungente in Ray e Becirovic. Cosa è mancato? Quello che gli americani chiamano killer-instinct. Quando sul + 12 ad inizio dell'ultima frazione invece di di terminare l'avversario ferito gli ha dato la possibilità di rialzarsi. Ecco cosa deve imparare da Siena la Virtus Roma. A non avere pietà, ad spimgere dal ciglio l'avversario sul baratro. Cinismo si chiama in italiano. Dote che Roma dovrà presto mettere nel suo bagaglio.