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Italia, che peccato

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Qui non si trattava di vincere per forza al cospetto della terza forza mondiale. Piuttosto, l'Italia di Mallett sta lavorando per arrivare al prossimo Sei Nazioni con due interpreti attendibili per i ruoli in mediana. A giudicare dalle prestazioni di Marcato (e poi Orquera) e Canavosio, la missione è compiuta. Andrea Marcato è uscito al 47' per una contusione alla cresta iliaca ma fin quando è rimasto in campo ha fornito la prova più convincente della sua carriera azzurra. Lucido nelle scelte, freddo nei calci, solido in difesa, da sempre il suo punto debole. Se continuerà su questo livello avrà la chance di giocarsi il Sei Nazioni da protagonista. Anche Luciano Orquera che lo ha sostituito ha avuto un buon impatto sul match, fallendo però sul 20-20 il calcio del possibile sorpasso. Canavosio ha interpretato il ruolo di mediano di mischia con precisione e lucidità, senza strafare. Anche per lui la conferma è certa. I primi 20' del match sembrano presagire un pomeriggio di sofferenza per l'Italia che fatica a contenere le linee di corsa di Mortlock e Tahu e gli spunti di Barnes, bravo nell'alternare le soluzioni di gioco. Per di più, inaspettatamente, il pack azzurro soffre da pazzi in mischia chiusa e la rimessa laterale è dominio australiano, a conferma dell'abilità dei canguri nel preparare a tavolino le partite. Dopo due calci di Mortlock e Marcato all'8' arriva la meta dei Wallabies che spediscono in bandierina l'ala Turner con un'azione in prima fase frutto del break di Timana Tahu. Poi ancora Marcato e Mortlock dalla piazzola fissano l'8-11 al 18'. A questo punto gli Azzurri reagiscono con personalità e carattere. Pressione, placcaggi e iniziativa producono il drop di Marcato al 27' che avvicina l'Italia sul 9-11. Gli australiani sbagliano molto sotto la pressione italiana. Al 31' gli oltre 30 mila dell'Euganeo ruggiscono di gioia per la meta di Mirco Bergamasco. Da una mischia ai 22 metri in attacco Canavosio apre per Marcato. Il ragazzo di Selvazzano è bravissimo a ritardare il passaggio per Masi che si infila nel buco come un treno attirando su di sé l'ultimo difensore per poi lanciare Bergamirco in meta, 14-11 e sorpasso. Il primo tempo finisce in parità per il piazzato di Giteau che ha sostituito Barnes. La ripresa vede gli Azzurri in cattedra nella fase difensiva e il pack che, pian piano, si tira fuori dalle sabbie mobili. Il duello di calci tra Orquera e Giteau fissa il 20-20 fino al 74' quando l'arbitro concede la meta di Cooper nonostante un solare blocco di Mortlock su Parisse. La vittoria sfugge ancora ma gli uomini di Mallett finiscono in trionfo, la strada è quella giusta.

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