«Ora voglio rivincere la Champions»
Nove mesi di stop, una lenta rinascita e poi di nuovo lassù, passando in mezzo a mille traversie. Dieci anni dopo quel terribile incidente, Del Piero è ancora in grado di spostare equilibri al massimo livello. Il Bernabeu gli ha riservato una standing ovation da brividi, come nel passato aveva fatto solo per Maradona, Cruijff e Ronaldinho: e chi se ne importa se ormai da qualche anno non risulta tra i papabili vincitori del Pallone d'Oro o del Fifa World Player. Nella storia c'è già: della Juve e non solo di quella. I numeri sono impressionanti, la sua voglia di lavorare e di perfezionarsi anche. Il lavoro con la squadra non gli basta: vuole di più, vuole altro, vuole fare in modo che il suo fisico sia monitorato e migliorato. Per questo ha assoldato ormai da anni uno staff tutto suo che lo segue quotidianamente: Giovanni Vaglini era il suo preparatore atletico fino a prima dell'estate, da un paio di mesi è subentrato Giovanni Bonocore. Il quale ovviamente ha parole solo al miele per il suo «ragazzo», definito «persona squisita e tranquilla. Lavoriamo molto bene, ha una cultura dell'allenamento quasi maniacale». Appunto. Bonocore, ma non solo: dell'equipe che segue Del Piero fanno parte anche un dietologo, un metodologo dell'allenamento e un fisico delle alte energie. «Ogni mia partita viene vivisezionata - ha spiegato lui - Vi garantisco che certi dati che riguardano la corsa, gli scatti, i recuperi e via dicendo sono molto interessanti. Non penso smetterò tanto presto». Un paio di anni fa aveva detto di puntare ai Mondiali del 2010 in Sud Africa: pareva una bestemmia, si sta tramutando in una promessa. «Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto a Madrid - ha detto ieri a Juventus Channel - Mi sento diverso dall'Alex di qualche anno fa, gli eventi e l'esperienza ti segnano. Bisogna sempre porsi obiettivi e sogni: se ne sono avverati alcuni, ora me ne porrò degli altri». In testa, ha la finale di Champions, all'Olimpico romano.