Fabrizio Fabbri Poker servito per ...
Per 20' al PalaLottomatica è stato showtime con la squadra di Repesa interprete di una pallacanestro scintillante, in cui tutti hanno recitato da protagonisti. È inutile nasconderlo quando è nelle condizioni di correre la squadra giallorossa esprime il suo basket migliore con interpreti di spessore. Sorprendente il quintetto di partenza con la presenza di Jacopo Giachetti, desaparecido fino alla sfida contro gli abruzzesi. Il play di Livorno ha ripagato la ritrovata fiducia di Repesa imprimendo il giusto ritmo alla tenzone. Così la Virtus è decollata e non curandosi dell'autovelox ha spinto al massimo sull'acceleratore. Bella e precisa ha entusiasmato per concretezza mettendo tra se e l'avversaria subito un divario importante. Dopo che i primi cinque hanno lavorato al fianco la Bancatercas, con De La Fuente e Hutson sugli scudi, ci hanno pensato i panchinari di giornata a chiudere la pratica. Becirovic, Datome, Jennings e un ispiratissimo Gabini sono entrati sul parquet con la giusta convinzione e neppure un accenno di zona canonica seguito da una match-up hanno frenato la vena realizzativa. Eloquente il 55-35 del 20' che non è stato massimo vantaggio perché 3 liberi di Ray hanno fatto segnare il 62-39. Qui la Virtus ha rallentato, non facendo certamente felice Repesa. Teramo si è avvicinata, grazie a Hoover e Carrol rosicchiando punti edapprofittando di un pizzico di sufficienza capitolina fino a giungere un paio di volte al - 11. Ci ha pensato Becirovic a innescare la corsa di Jaaber e poi Gabini ha terminato l'opera dalla lunga rimettendo le cose a posto per un successo importante, su un'avversaria che nelle previsioni aveva creato un po' d'ambasce. Ora si marcia su Lubiana dove sarà importante provare a recuperare il passo falso di Berlino.