Dario Nicolini MILANO Agonismo, ...
Cede di un gol, dopo l'assedio. Ma dà forti segnali di essere vivo, come mai. Il Milan la mette più sul piano del gioco, della manovra. Molto elaborata, in certi momenti decisamente troppo. Reja sa che deve concedere un po' da questo punto di vista, ma anche di poter contare su sprazzi di qualità e classe pura, pericoli isolati che possono far male quanto o più di una rete di passaggi che avvicinano alla porta avversaria sfinendo i rivali con l'arma del maggior possesso palla. La partita è subito aperta, vivace e di grande intensità agonistica. Blasi al 20' salva su un pallone a campanile in area napoletana, il Milan spinge di più ma deve fare i conti in attacco con un Santacroce da applausi, in difesa con un Pocho Lavezzi indiavolato per davvero. Al 24' ci deve pensare Abbiati con una gran parata in tuffo a salvare su un suo sinistro da fuori area, un quarto d'ora dopo è sempre l'argentino a mettere in crisi il portiere del Milan: gran tiro da fuori che Abbiati non trattiene, sulla respinta Bonera rischia il pasticcio, su pressione ancora una volta di Lavezzi. Capace addirittura, in un primo tempo da applausi, di far ammonire uno come Kakà, che come gli altri suoi compagni non riesce proprio a stargli dietro. Nonostante qualche rischio, soprattutto da sinistra, il Napoli tiene bene anche in difesa, con Ronaldinho costantemente triplicato e Kakà smorzato, per quanto possibile. Non bastassero le scintille di gioco allo scadere del primo tempo Maggio si fa espellere per doppia ammonizione. Un colpo durissimo per il Napoli, che oltretutto è costretto a perdere per infortunio un grande Santacroce, a inizio ripresa. Nel momento in cui il Milan si propone nel suo maggior splendore, sfruttando appieno la superiorità numerica di cui gode. Al terzo Iezzo è chiamato alla prodezza su un destro incrociato di Ronaldinho, calciato ben dentro l'area azzurra, per salvare il risultato. Un minuto dopo è Seedorf a far partire un destro largo di pochissimo. Ronaldinho c'è, Borriello ci prova, Pato e Inzaghi entrano per il colpo del ko. Prima un palo clamoroso, pienissimo, di Kakà al 28', a Iezzo incolpevolmente battuto. Poi Pato, su assist ancora di Kakà, si mangia di testa la più facile delle palle gol. Lavezzi è perfetto: lotta, dribbla e corre come un pazzo. Kakà ha un conto aperto con Iezzo e la sua porta. Ha la sua chance su rigore, per discusso fallo di mano Pazienza. Ma Iezzo si supera e lo para. Dalla disperazione Milan a quella Napoli però il passo è brevissimo, perché sulla punizione di Ronaldinho Iezzo si aspetta tutto meno l'autorete di testa di Denis. Sfortunata, ma decisiva. Per il Milan c'è la testa solitaria della classifica, l'ultima volta era successo a maggio 2004. Il Napoli esce da San Siro senza punti, ma con la consapevolezza che è tra le grandi, e con pieno diritto.