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Bitossi, Bitossi, Bitossi, Bassoooo....Per gli appassionati ...

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Eppure la storia dello sport mondiale è piena di vittorie perse e trovate all'ultimo sorpasso, all'ultima curva, all'ultimo metro. Da Pietri a Josefa Idem, da Schumacher a Massa, la lista è lunga. E ha precedenti anche in Formula 1. Nel 2001 era toccato, a parti invertite, alla McLaren di Mika Hakkinen al Gp di Spagna: il finlandese, che era in testa, dovette fermarsi all'ultimo giro per rottura del motore e fu sorpassato da Michael Schumacher. La vittoria poi servì al tedesco della Ferrari per vincere il quarto dei suoi sette titoli. Ma episodi del genere erano accaduti ancora prima. Nel Gp di Monaco dell'82: quel giorno (non esistevano ancora i pit-stop) ebbero problemi con la benzina tre leader, Pironi (Ferrari), De Cesaris (Alfa Romeo) e Mansell (Lotus) e la corsa fu vinta da Patrese (Brabham). Il pilota padovano tagliò il traguardo non sapendo di essere il vincitore, gli altri furono classificati nell'ordine, a un giro da lui. L'amara esperienza toccò anche a Mansell nel giugno del '91 sul circuito di Montreal: il pilota britannico stava andando verso una sicura vittoria nel Gp del Canada, quando a 600 metri dal traguardo, mentre già salutava il pubblico, sentì il motore spengersi. Al suo posto vinse il brasiliano Piquet (Benetton). Mansell si rifece l'anno seguente a Silverstone a spese di Senna (McLaren): nel Gp d'Inghilterra il brasiliano era nettamente in testa, ma la sua vettura si fermò a pochi metri dal traguardo per mancanza di benzina. Invano Senna uscì dall'abitacolo e tentò di spingere la McLaren. Mansell tagliò vittoriosamente il traguardo al suo posto. Insomma, lo sport di domeniche come quelle di Felipe Massa ne ha viste tante. Nel calcio, nel ciclismo, nella vela, ma certo come se ne vedono nella Formula 1, di beffe, è uno dei pochi motivi per ridere e piangere, a seconda di quale parte si tifa. Ma sempre con emozione.

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