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Ct dell'Argentina Tanti auguri Pibe de oro

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Ma Diego Armando Maradona si è confermato ancora una volta personaggio a tutto tondo. Solo poche settimane fa nessuno lo avrebbe pronosticato ct dell'Argentina ma oggi, 30 ottobre, suo quarantottesimo compleanno, può festeggiare con la nomina ufficiale il traguardo sempre sognato, la panchina della Nazionale. Ci arriva senza alcuna esperienza, anche se Ferlaino, suo vecchio presidente al Napoli, ha detto che all'epoca «era già un allenatore in campo». Solo la domenica, si suppone, visto che il Pibe de oro disertava spesso e volentieri gli allenamenti. Ma è lui stesso ad arrabbiarsi se gli fanno notare la mancanza di curriculum: «Mi viene da ridere. Ho trascorso 20 anni in Nazionale. Il calcio non è cambiato da allora. L'acqua calda è già stata inventata». La Federazione argentina ha fatto una scelta molto «demagogica» per provare a risalire sul tetto del mondo dopo 24 anni, anche se ha voluto affiancare a Maradona una serie di figure che fungeranno da «tutori» e che proveranno a limitarne potere ed eccessi. A partire da Carlos Biliardo, suo ex allenatore nei Mondiali dell'86 e ora nell'inedita veste di direttore tecnico, fino all'allenatore delle giovanili Batista. Dieghito si farà in breve tempo molti più nemici di quelli che abbia mai avuto. Per capirlo basta scorrere tutte le reazioni alla sua nomina. Per Lippi «ad aiutarlo ci sarà il suo carisma», Careca si candida per un ruolo di assistente, Berlusconi si augura che in questo modo abbia messo la testa a posto. Un coro di approvazioni che si trasformeranno in critiche alla prima sconfitta. Per sopportarle Diego dovrà avere un equilibrio mentale più solido di quello mostrato da giocatore. Adesso il talento non basta più. L'Argentina non gli chiede numeri, gli chiede vittorie.

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