La prova tv inchioda Gilardino
Sono i postumi della domenica nera dei direttori di gara. Tra presidenti che protestano, Gussoni, Abete e Matarrese che gettano acqua sul fuoco e moviole impietose sembra di essere tornati indietro nel tempo. Non all'era pre-calciopoli, ma solo a un anno fa. La scorsa stagione, infatti, è salita alla ribalta la classifica al netto dei torti arbitrali. Si era appena a metà campionato, l'era di Collina designatore era iniziata da soli sette mesi ma sul campionato erano già ripiombate le ombre che si credevano cancellate con la radiazione di Moggi. Con la differenza che a lamentarsi erano soprattutto le grandi: il Milan presentava dossier sui torti subiti e dalla Juve denunciavano il presunto prezzo che stavano ancora pagando per i peccati della triade. Alla seconda stagione di Collina sembra essere cambiato poco. E non basta più la semplice giustificazione che «prima si sbagliava a senso unico, adesso gli errori sono equamente distribuiti». Il designatore aveva chiesto un anno di tempo per far crescere la nuova generazione di fischietti, ma a tradire, domenica scorsa, sono stati i collaudatissimi Saccani e Morganti. «Gli arbitri italiani continuano a essere i migliori del mondo, non bisogna evocare certi fantasmi. Si è trattato di una giornata negativa, nulla più». Così ha liquidato la faccenda Gussoni, presidente dell'Aia. Ma è andata davvero in questo modo? La domenica precedente il Milan ha sbloccato la gara contro la Samp grazie a un rigore, con espulsione del difensore, regalato dall'arbitro Damato. Il raddoppio del Lecce contro l'Udinese è nato da un calcio d'angolo inesistente. Il primo gol del Bologna contro la Lazio è in fuorigioco. E, volendo tornare un po' più indietro nel tempo, chi non ricorda gli sfracelli di Genoa-Roma? Sarà anche vero che «l'inizio della stagione è stato al di là delle più rosee previsioni», come ha detto il presidente Figc Abete, ma tra quante altre domeniche così «positive» ricominceremo a sentir parlare di campionato falsato, di sudditanza, di fallimento Collina? La verità è che, nel calcio del 2008, tra magliette «antitrattenuta» sempre più innovative, palloni ultraleggeri, riprese televisive da quaranta angolazioni, sembra incredibile che non si sia ancora trovato un rimedio - tecnologico o non - ai sacrosanti errori umani degli arbitri. Che fine ha fatto il doppio arbitro, uno per ogni metà campo, sperimentato qualche anno fa in Coppa Italia? Cosa ne è stato della proposta di istituire un arbitro d'area che Collina ha lanciato lo scorso febbraio? Le telecamere sulla linea di porta per decidere sui «gol-non gol» sperimentare al Friuli di Udine perché non sono state esportate altrove? C'è un modo per varare la benedetta moviola in campo, magari concedendo a ogni squadra la possibilità di consultarla solo due vole a partita? Per adesso gli arbitri preferiscono affidarsi al fair play dei giocatori. «Gilardino ha sbagliato - ha detto Gussoni - ma in linea di massima vedo più correttezza da parte dei giocatori rispetto agli anni scorsi». Insomma, speriamo che siano i colpevoli a costituirsi, altrimenti...