Dice Spalletti che è la Roma, la ...

Umiliata dall'Inter, la Roma sale allo Stamford Bridge, dove l'attende la squadra vicecampione d'Europa, e con grandi rimpianti, ma anche capolista della Premier League. Mancano, al Chelsea, canarini come Drogba, Essien, Ballack, forse anche Carvalho, però Scolari può mettere in campo una formazione reduce dalla cinquina a Middlesbrough. Se si considera che le imprese romaniste in Inghilterra sono pochissime, e non una decisiva, e valutando il livello attuale, deficitario anche dal punto di vista psicologico, il pronostico concede margini esigui. Per passare il turno in Champions, ed evitare riflessi economici tremendi, si potrebbe anche accettare una dignitosa sconfitta in più, a patto di ritrovarsi in tempo per gli appuntamenti decisivi, la trasferta in Romania, sperando di trovare al ritorno gli inglesi già con la testa altrove. Ma i tifosi chiedono una risposta orgogliosa, che li ripaghi dello splendido atteggiamento di domenica sera e che apra il cuore alla speraza in vista di un altro impegno pesante come il viaggio a Udine. Tanto per non farsi mancare nulla, si fa male in allenamento Pizarro, se ne amdrà in tribuna promuovendo Brighi, affidabile, accanto a Taddei, Aquilani e De Rossi, Totti e Vucinic avanti, difficile intravedere alternative, in questo momento. Ci vorrà più di un mezzo miracolo, per uscire indenni da un confronto impari. Rivede la luce la Juve mutilata, perde in corsa d'opera anche Marchisio e Legrottaglie, difende coi denti i gol di Del Piero, splendido, e Amauri, si ferma a metà la rincorsa del Real, la barricata consegna tre punti d'oro. Per la Fiorentina, che molto aveva creato senza fortuna, sconfitta pesante a Monaco, classifica complicata dall'impresa del Lione a Bucarest, c'è già una fuga a due. A chi critica gli arbitraggi in Italia, vivamente consigliabile un'occhiata agli assistenti di scena in Europa, clamorosa serie di fuorigioco ignorati, altrettanti gol, per il Manchester favori clamorosi.