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Moratti: «La migliore Inter di Mourinho»

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È bello - sottolinea lo stesso Moratti - veder realizzati determinati sforzi, è bello per Mourinho e come risultato è bello anche per noi». E soprattutto per lui, anche se non lo dice. Perché il portoghese in panca l'ha voluto in prima persona, e l'ha portato a forza nonostante Mancini gli avesse garantito vittorie e soddisfazioni, nelle ultime tre stagioni. Tutto sommato non così inferiori a quelle finora firmate Mourinho, visto che l'Inter all'Olimpico contro i giallorossi è passata anche nelle ultime due stagioni, e contro una squadra decisamente più in palla di quella vista in campo domenica sera. Ma nel momento del trionfo contro la diretta rivale delle ultime stagioni, e del timbro di «corretta» sulla scelta di Mourinho, passa tutto. Anche eventuali pruriti sull'ipotesi di un Mancini nuovo allenatore della Juventus, snobbato con un «non lo so, chiedetelo a loro». Adesso alla Pinetina c'è troppo entusiasmo per fermarsi a pensare al passato, o a riflettere sul presente. Sarà per questo che Moratti invita alla calma, l'amministratore delegato nerazzurro Ernesto Paolillo, elogi al tecnico a parte, non vuole parlare di fuga, e lo Special one, un personaggio che i crediti acquisiti se li spende a distanza, nei momenti meno solari, pensa già alla Champions di mercoledì contro i ciprioti dell'Anorthosis. E ammonisce: «dobbiamo stare attenti, non abbiamo già vinto». Neanche il caso Adriano riesce a intaccare il buonumore e l'euforia. Moratti lo spegne subito («non credo proprio che ci sia da preoccuparsi, sono rapporti con l'allenatore e non credo ci siano problemi o che li creino, ma anzi li risolvono»), Mourinho volta già pagina, assicurando che domani sera il brasiliano, ormai perdonato per il ritardo con cui s'è presentato all'allenamento pre Roma, sarà in campo.

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