Solo la Pennetta salva il nostro tennis
La Pennetta è ammirevole per come ha saputo lasciarsi alla spalle una stagione sfortunata come quella che l'anno scorso l'aveva portata quasi fuori dalle prime cento del mondo ottenendo quest'anno una serie di risultati che l'hanno fatta risalire su livelli molto interessanti. EÈ opportuno ricordare che da quando il computer è stato introdotto nel tennis femminile (1975) nessuna tennista italiana è entrata tra le prime dieci. Silvia Farina (numero 11) e Raffaella Reggi (numero 13) ci sono andate vicine ma non sono riuscite a superare l'ultimo gradino. È presto per fare calcoli e quindi non so se basterà questa vittoria a fare entrare Flavia tra le top ten ma si tratta di un risultato di grande prestigio e che giustifica incoraggianti speranze. Appena si è alzato l'indice di difficoltà il tennis italiano è stato bruscamente ridimensionato. Nel Masters Series di Madrid i tre italiani che con qualche spinta (una wild card ed un ripescaggio) erano riusciti a trovare un posto nel tabellone principale sono stati rapidamente eliminati con un bilancio complessivo di una sola vittoria (di Bolelli su Almagro) e tre sconfitte. Tra queste solo una era evitabile, quella subita da Andreas Seppi contro Tommy Robredo, le altre ci stavano pe la semplice ragione che Bolelli e Fognini sono stati battuti da avversari nettamente più forti di loro. Sta di fatto che tra i 16 qualificati per gli ottavi di finale c'erano quattro francesi, due argentini, due americani, due spagnoli, due croati, due svizzeri, un serbo ed uno scozzese, in rappresentanza di otto diversi paesi. Ci sarebbe da chiedersi perché non c'era nemmeno un italiano ma dovrei ripetere cose già note. Tuttavia anche quando si perde si può perdere senza fare brutta figura ma non è stato così. Fognini non poteva battere Monfils ma poteva stare molto meglio in campo evitando atteggiamenti fastidiosi. Nulla che meritasse un provvedimento, che nessuno ha richiesto o suggerito, ma almeno uno sculaccione da un padre troppo appassionato e forse anche da parte di una Federazione che dovrebbe anche preoccuparsi del comportamento dei suoi giocatori, anziché di reagire istericamente alle legittime critiche di chi ha commentato l'incontro in televisione. In quanto a Bolelli mi è piaciuto poco il suo ritiro di fronte a Murray, Intanto Chi aveva visto in crisi Rafael Nadal nell'incontro con il lettone Gulbis si sarà sicuramente ricreduto ieri vedendo il giovane fenomeno spagnolo impartire un'autentica lezione al francese Richard Gasquet che pur giocando piuttosto bene ha subito uno scoraggiante 6-4, 6-2. Nei quarti di finale Nadal incontrerà il connazionale Feliciano Lopez che ha battuto a sorpresa lo svizzero Wawrinka.