Goleada giallorossa

Una nazionale discreta e sofferente nel primo tempo, amorfa e sofferente nel secondo: il leitmotiv è la sofferenza, insomma, anche contro la giovane selezione dell'altrettanto giovane stato ex jugoslavo. E sì che i nostri partono con autorità e annesso gol: è Aquilani all'8' a capitalizzare, avventandosi su una respinta di Poleksic a centro area. Ma si parla romanista anche sull'altra sponda: Vucinic, che a Lecce è diventato famoso, non sta nella pelle. E' l'anima del Montenegro, è in tutte le azioni (per esempio al 17' crossa da destra, innescando un'azione che Zverotic conclude a colpo sicuro, trovando sulla linea la respinta di Zambrotta), e alla fine segna: al 19' Jovetic (piccola stella della Fiorentina) recupera palla a centrocampo e serve in profondità proprio Vucinic, che avanza da sinistra palla al piede, manda con una finta Chiellini a farsi un giro, e in diagonale trafigge Amelia. L'Italia si deprime, poi è Di Natale a segnalare agli astanti che il vento sta nuovamente per cambiare: al 27' il suo giro dal limite è più bello che efficace, Poleksic respinge. Le azioni migliori dei nostri nascono tutte a sinistra e da lì al 29' Dossena mette in mezzo una palla su cui Pepe prova a staccare: Jovanovic limita l'attaccante udinese, ma la palla finisce dall'altra parte ad Aquilani, che si coordina e lascia partire un bel destro incrociato. Sulla traiettoria del tiro c'è Tanasjevic, la sua involontaria deviazione non lascia scampo a Poleksic, e l'Italia va sul 2-1. La ripresa propone un Montenegro ancora più convinto di poter strappare il risultato importante. E in cattedra c'è sempre Vucinic (che sul finire di primo tempo aveva insidiato Amelia con un paio di punizioni): all'8' Mirko ruba palla su punizione di De Rossi, entra in area e trova ancora Amelia a deviare la sua conclusione; il portiere azzurro si supera un minuto dopo su un tiro di Jovetic (deviato da Zambrotta), ma il segnale è che l'Italia soffre troppo. Lippi propone due puntelli (Bonera e Perrotta) per Dossena e poi Aquilani, che però prima di uscire ha ancora il tempo di sfornare un grande assist per De Rossi, che in tuffo (rasoterra) di testa centra il palo al 19'. L'Italia tende a controllare, grossi rischi non se ne corrono più (il Montenegro va un po' in riserva); ma la sgradevole sensazione di troppe fasi di assedio da parte degli ospiti resta impressa.