Simone Pieretti [email protected] Una respinta di ...
«Non posso ascoltare le chiacchiere o quello che dice la gente sul mio conto - afferma il portiere laziale - personalmente penso solo ad allenarmi e a lavorare affinché il mio allenatore mi faccia giocare con continuità: mi rendo conto da solo, se gioco o non gioco al mio livello. Sono in grado di giudicare da solo se faccio una prestazione buona o una partita al di sotto delle mie possibilità». L'ultimo gol subìto contro il Lecce in campionato ha lasciato qualche perplessità, ma il numero uno argentino ha la piena fiducia dell'allenatore e della piazza biancoceleste. Delio Rossi, lo scorso anno lo aveva definito «un personaggio mitologico»: sul conto del portiere si erano scritte e dette molte cose, ma il problema legato al passaporto aveva impedito il tesseramento da parte della Lazio. Troppe le aspettative sull'ex numero uno del River Plate, l'attesa spasmodica ha certamente influenzato gran parte dell'opinione pubblica. Ma «l'arquero» sudamericano preferisce non soffermarsi sulle critiche, conosce le sue potenzialità e cerca di esprimerle ogni volta che ne ha la possibilità. Ma l'estremo difensore della Lazio sa anche mettersi in discussione. «In questo momento sono il titolare della nazionale argentina, ma ciò non significa che sia una situazione definitiva: devo rimettermi in gioco ogni volta, e ogni volta cerco di fare del mio meglio. Non c'è dubbio, mi sento un privilegiato: indossare la «camiceta albiceleste» è qualcosa di straordinario, ogni giocatore rincorre questo sogno. Ogni volta che scendo in campo cerco di giocare con personalità, di affrontare le partite con grande sicurezza: qualche volta mi riesce, qualche volta no. Personalmente cerco sempre di trasmettere sicurezza ai miei compagni, ho la fortuna di avere davanti a me grandi difensori, una difesa che mi protegge». Infatti, fino ad oggi Carrizo ha subìto soltanto due gol nelle cinque partite fin qui disputate: due reti ininfluenti nei successi ottenuti contro Perù e Uruguay. Stanotte l'Argentina giocherà in trasferta a Santiago del Cile, il portiere rientrerà in Italia soltanto venerdì. In attesa dei nazionali, Rossi continua a preparare la sfida contro il Bologna: con ogni probabilità il tecnico nella trasferta emiliana dovrà rinunciare a Matuzalem. Qualche speranza in più per Meghni e Manfredini, anche loro sottoposti ieri ad ulteriori controlli alla clinica Paideia. La società dovrà pagare a Stendardo 180 mila euro: lo ha stabilito il collegio arbitrale della Lega.