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Il segreto di Elena Siviglia «Ho preso Seba per la gola»

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«Ero una di quelle che odiava la domenica perché c'erano le partite e tutti i miei amici stavano davanti alla tv a guardare 90° minuto. Ed ora invece...» Elena, com'è iniziata la vostra storia? «Ci siamo conosciuti nell'ottobre del 2004 un pomeriggio per caso davanti ad un negozio di scarpe. Lui era con un mio amico che poi ci ha presentati ed io non sapevo chi fosse, né che giocasse a pallone. Per me e la mia famiglia infatti il calcio era assolutamente un mondo sconosciuto, non mi sono mai interessata alle partite e mai e poi mai, come spesso succede nella vita, avrei pensato di stare con un calciatore. Non si è trattato però di un colpo di fulmine da parte mia, ma di un interesse che è cresciuto nel tempo. Calcola che conosciuti ad ottobre, ci siamo messi insieme a maggio dell'anno successivo. Oggi dico che era destino, perché ci sono state una serie di cose e di circostanze che ci hanno fatto prima perdere di vista e poi incontrare più volte e sempre per caso. Insomma, il destino ha fatto da filo conduttore alla nostra storia e non abbiamo forzato niente, bimba compresa». I primi anni come gestivate il rapporto e la lontananza? «All'inizio non è stato facile, stavamo insieme a distanza perché io lavoravo a Lecce, sono stata responsabile commerciale del settore del marketing dell'attività di famiglia e non potevo lasciare il lavoro. Poi sono rimasta incinta e a quel punto mi sono trasferita a Roma. All'inizio è stata dura, perché sono molto legata alla mia famiglia, ma ora mi sono ambientata. Sto bene qui, ho le mie amicizie e non credo che riuscirei a tornare a Lecce ora. E poi c'è lei, Maria, che occupa tutto il mio tempo perché la seguo personalmente senza delegare a nessuno. La mia attività principale è proprio quella di mamma e di moglie». Come lo ha conquistato? «Gli uomini vanno presi per la gola e l'ho conquistato così. Scherzi a parte, mi piace cucinare ma ho imparato piano perché all'inizio non ero molto brava .Ora, invece, mi diverte l'idea di preparare per lui e la bambina il pranzo e la cena ed è diventata quasi una passione. Mi metto qui in cucina, studio i piatti e mi organizzo per tutti e due». L'ha nominata tante volte. Parliamo proprio della vostra bambina, Maria. «Anche per lei devo parlare di caso, perché nessuno dei due pensava di mettere su famiglia o di avere un bambino. Poi, invece, il Signore ci ha mandato lei ed è stata una bella sorpresa». Può raccontarci come lo ha detto a Sebastiano? «Ero andata giù a Lecce per sistemare delle cose a casa e quando ho avuto la conferma dei nostri dubbi, non ho resistito e l'ho chiamato subito al telefono dicendogli che ero incinta. Lui è stato contentissimo, all'inizio forse avrebbe preferito il maschietto, ma ora è letteralmente innamorato di Maria e lei del papà che guarda con adorazione». Che tipo di papà è Sebastiano? «Oltre ad essere innamorato della figlia, è un padre molto presente. Di notte devo dire che siamo stati fortunati perché la bambina è buona e non ci ha fatto fare alzatacce. Anche se io, visto il lavoro e gli impegni di Seba, ho sempre cercato di lasciarlo tranquillo anche a casa. Tra pochi giorni, il 23 ottobre, Maria compirà un anno, è uno scorpioncino e stiamo già pensando di organizzare una bella festicciola tutta per lei». Frequenta le mogli di altri giocatori della Lazio? «Sì e ho legato soprattutto con Martina, la moglie di Tommaso Rocchi. Ci unisce il fatto di avere una bambina e allora parliamo e ci diamo dei consigli. Non ci vediamo tantissimo, perché abitiamo lontano, ma ci frequentiamo ogni volta che si presenta l'occasione. Comunque, vado d'accordo e mi trovo bene anche con le altre che spesso vedo allo stadio. Sono tutte simpatiche». Pensate in futuro di avere altri bambini? «Non mi piace l'idea del figlio unico, l'ho sempre pensato e più avanti ne vorremmo altri. D'altronde, poi, la sua e la mia sono famiglie numerose». Avete gusti in comune tu e Sebastiano? «No, abbiamo gusti diversi sia in fatto di musica per esempio, che per i film da vedere al cinema o a casa insieme. Lui ama i film d'azione, quelli dinamici con tanto ritmo, mentre io amo il genere tipo Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore per capirci, uno dei miei preferiti. L'ho anche convinto a vederlo insieme e per fortuna gli è piaciuto. In genere, però, quando riusciamo a guardare un dvd a casa, sono io che vado incontro ai suoi gusti e faccio scegliere lui. Per la musica, invece, ci piace tendenzialmente quella commerciale. Una canzone nostra? Guarda, nel 2004 quando ci siamo conosciuti, sentivamo in macchina sempre un cd con tante canzoni ed una in particolare di Eamon di cui però non ricordo il titolo. L'ascoltavamo sempre, quasi a consumare il cd!». L'ultima domanda. Lo segui allo stadio? «Vado allo stadio e cerco di essergli vicina sempre. Anche se, una volta a casa, lasciamo il lavoro fuori dalla porta, stacchiamo la spina. Certo, se lui ha voglia di parlare, io ci sono. Anche lui mi consiglia e mi appoggia nelle cose, come nell'ultima decisione presa, ovvero quella di tornare a studiare giurisprudenza. A breve inizierò le lezioni, è una bella sfida: Sebastiano sa che non mi piace lasciare le cose a metà».

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