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SOFIA L'Italia delle novità e delle molte defezioni ha ...

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Del resto, Lippi, fra tante assenze (Buffon e Camoranesi le più importanti) e la voglia di guardare al futuro, ci ha offerto inizialemente due novità, quelle di Montolivo e Pepe, mentre la scelta di schierare Gilardino (e non Toni che se rivuole il posto si deve svegliare) ha avuto un significato più sottile, anche se l'ex milanista ha lottato in mezzo a una nube di avversari e ha trovato difficoltà a farsi luce. Montolivo ha fatto la sua parte, nel guazzabuglio del centrocampo dove la lotta è stata molto serrata. Pepe sulla destra è stato un buon punto di riferimento: se l'è cavata con intelligenza sia nella fase offensiva (scambi e tentativi di superare l'avversario, che in quella di contenimento. Nella ripresa si son visti Perrotta (bene), Rossi (combattivo) e Toni (poche possibilità di segnare e un'ammonizione che lo ha tagliato fuori dalla partita di Lecce). Il ct azzurro, che insegue il record di Pozzo (trenta partite utili), è a quota 29. Dovrebbe farcela. La squadra italiana è sembrata meglio disposta in campo sin dalle prime fasi: le sue manovre sulle fasce sono state all'inizio abbastanza incisive sulla sinistra (Dossena, Di Natale), poi è cresciuto il fronte destro (Pepe, Zambrotta). E tuttavia gli azzurri in pratica non hanno quasi mai tirato: traversoni, mischie, qualche botta da lontano (Gattuso, Zambrotta). Meno ha fatto la Bulgaria che ha cercato di sfruttare gli aspazi lasciati dagli azzurri (pochi). In realtà la squadra di Markov si è quasi votata alla difesa e il portentoso Berbatov, fra Chiellini e Cannavaro, non l'ha vista mai. Un tiro (alto su punizione) lo ha fatto M. Petrov, ma la partita nel primo tempo è stata un mischione tremendo senza grandi giocate e qualche botta. Tutto sommato ha pervalso la noia e così si è andati al riposo sul punteggio di 0-0. Le intenzioni dei bulgari sono diventate più aggressive nel secondo tempo e lo spazio è stato sfruttato da Montolivo al 7', ma il suo traversone da sinistra non ha trovato nessuno degli azzurri pronto a intervenire. Un timido colpo di testa di Gilardino su angolo al 14' e una girandola di passaggi dei bulgari. Volendo riassumere la situazione, l'Italia è sembrata più incisiva e si è spinta come nel primo tempo in avanti senza mai tirare pericolosamente. Gilardino ha sfiorato il colpo di testa vincente al 22' su punizione di Di Natale, poi Lippi ha fatto uscire Di Natale e Montolivo, facendo entrare Rossi (un altro esordiente) e Perrotta al 22'. Italia a trazione anteriore. Rossi ha dato subito una palla d'oro a Gilardino che, pressato, non è riuscito a piazzare il sinistro al 27': è entrato al suo posto Toni che, come era capitato al suo predecessore, ha avuto pochi spazi. De Rossi invece al 35' ha sparato alto di un niente. Peccato per il cartellino giallo che costerà la squalfica al centravanti del Bayern: Toni rinvia così il ritorno al gol e il lungio periodo di astinenza continua. Una parata di Amelia su tiro di Yankov nel finale e una punizione di De Rossi fuori di poco. Così la partita si è trascinata verso il traguardo senza veri brividi. Ma a questo punto il Sudafrica si avvicina: sarà fondamentale battere mercoledì a Lecce il Montenegro di Vucinic per portarsi a quota dieci nella classifica del girone.

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