La crisi ferma i cavalli

Lo sciopero l'ha indetto il Comitato di Crisi (esponenti del galoppo e trotto, più la pletora di sigle che affligge la nostra ippica) ma il blocco delle corse in tutta Italia, iniziato mercoledì con la manifestazione a Roma sotto i ministeri delle Politiche Agrarie e delle Finanze, e programmato almeno fino a venerdì 17, è conseguenza del dissesto di un ente che - come Unione Nazionale Incremento Razze Equine - dovrebbe tutelare l'attività degli ippodromi ed invece è da anni sull'orlo del tracollo Nei giorni scorsi, infatti, il comitato aveva proclamato la sospensione delle corse a tempo indeterminato, per manifestare l'enorme disagio dell'intero settore, dovuto soprattutto alla crisi economica e al calo delle scommesse. Persino le slot-machine riescono ad avere un prelievo fiscale che è la metà di quello delle scommesse ippiche, flusso vitale per la sopravvivenza del settore. %@