Toni o Gilardino, Gilardino o Toni. Marcello Lippi non ...

«Se poi gioca Toni o Di Natale, vediamo - dice il piccolo attaccante autore di una doppietta a Cipro - Luca non è per nulla nervoso, anzi di sicuro è più sereno di me. Non ha bisogno di dimostrare nulla: speriamo però di aiutarlo. Il gol per un attaccante è tutto. Con Gilardino il tridente assomiglierebbe di più a quello dell'Udinese - ammette Di Natale - i movimenti sono gli stessi. Ma non so, vediamo. Toni è tranquillissimo, se possiamo dargli una mano a trovare il gol sono davvero felice». Il suo, di aiuto all'Italia, Toto Di Natale l'ha già data a Cipro, con la doppietta e soprattutto il gol a tempo scaduto che valse una fortunosa vittoria. «Ora sono a una rete da quota 10, mi piacerebbe rimettere il timbro, lo ammetto - dice l'attaccante Udinese, che alla ventiquattresima presenza in nazionale ha una media di realizzazione impressionante l'importante è tornare da Sofia con i tre punti. Cresciamo nel gioco rispetto alle due partite di settembre, ma ricordiamoci: l'unica cosa che conta sono i tre punti». Diventato punto fermo della nazionale, ora Di Natale accoglie il giovane Pepe nel club Italia. «Oramai sono due anni che gioca a questi livelli - spiega - meritava questa convocazione. E merita anche se gioca dal primo minuto. Con lui l'intesa è collaudata, saremo facilitati in campo contro la Bulgaria». Da parte sua, il venticinquenne attaccante nato nel vivaio Roma non lascia trasparire emozione per l'esordio alla prima convocazione. «Sono pronto e sono sereno: in fondo, è solo una partita di calcio». A raccontare la maturazione di Pepe è un altro ex compagno di squadra, il terzino del Liverpool Dossena al quale pure toccherà una maglia da titolare. «Simone è cresciuto tantissimo in questi anni - la sua convinzione - ha imparato a fare la fase di attacco e quella di copertura: a livello internazionale è importante, perchè un errore lo paghi caro». Sulla sua fascia, il terzino azzurro troverà Di Natale, e sarà un altro revival udinese.