Lazio con il tridente più offensivo Zarate e Pandev pronti al sacrificio
Ma entrerà a partita iniziata per riprendersi la Lazio e portarla ancora più in alto. Ha pagato a caro prezzo la voglia di giocare le Olimpiadi per onorare la maglia azzurra ma adesso è arrivato il momento di tornare protagonista. Cinquantanove gol in campionato, sei in Coppa Italia, sette nelle coppe: totale 73 reti con la maglia biancoceleste che lo portano al sesto posto nella classifica di tutti i tempi. E con quattro anni di contratto provare ad avvicinare Piola (147) e Signori (127) sarebbe un'impresa straordinaria. Si riparte da Bologna dove nel suo primo anno laziale segnò un gol prezioso per la salvezza. Quasi certamente sarà panchina perché Rossi non se la sente di rischiare da subito il tridente «pesante», quello con Rocchi, Pandev e Zarate. Ma il tecnico lavorerà a Formello per far metabolizzare in fretta alla squadra il 4-3-3. C'è bisogno che i tre attaccanti siano in condizioni fisiche perfette e proprio Tommaso non è al top dopo la frattura del perone di metà agosto. Ma tutti hanno voglia di sacrificarsi per rendere possibile il sogno dei laziali di vederli in campo insieme. Una formula molto offensiva per una Lazio che già l'anno scorso ha disputato molte gare con Bianchi più Pandev e Rocchi: Rossi ha intenzione di provarci, vuole giocarsi il jolly per restare più tempo possibile a respirare l'aria dell'alta classifica. E il tecnico sa che il tridente può essere l'arma in più per la Lazio che cerca il riscatto dopo un anno da dimenticare. Rocchi agirà in posizione centrale, Zarate prenderà il posto di Foggia sulla sinistra mentre Pandev partirà da destra per poi accentrarsi. È chiaro che il tridente più spregiudicato che c'è, prevede anche un centrocampo robusto con l'inserimento del redivivo Dabo accanto a Brocchi e Ledesma. Un reparto molto muscolare perché la fantasia sarà spostata trenta metri più avanti: toccherà al trio delle meraviglie Pandev, Rocchi e Zarate far sognare i tifosi laziali. E ieri proprio il capitano ha ribadito: «Torno dopo la sosta. Siamo in alto e ci vogliamo restare».