Ecco la «giovine» Italia

Il ct azzurro Marcello Lippi alza le spalle e allarga le braccia. «Ci sono tanti infortuni, questo è il fatto. Buffon e Camoranesi sono due grandi giocatori che avrebbero fatto molto comodo, ma si tratta di pura e semplice casualità. Pazienza, giocando a calcio accade di farsi male». Dunque, la Nazionale del Lippi-bis, priva di ben 8 campioni del Mondo, sembra pronta più che mai a un processo di ringiovanimento e ricambio. «Gli infortuni hanno accelerato questo processo di integrazione di nuovi elementi - continua Lippi - dei campioni del Mondo sono un estimatore, è vero, e tuttavia ho convocato questi ragazzi che si sono messi in evidenza. Ce ne sarebbero stati altri, come D'Agostino e Palladino, che prima o poi arriveranno. Ho detto che non dobbiamo buttare via niente di quello che c'era, che i più "anziani" sarebbero stati ancora utili malgrado la loro carta d'identità e che si sarebbe reso necessario al tempo stesso l'inserimento di 7-8 nuovi elementi». I nomi nuovi di Coverciano stavolta sono Santacroce, Maggio, Pepe e Giuseppe Rossi. Il tecnico azzurro illustra così le qualità fisiche e tecniche dei nuovi arrivati in casa Italia. «Santacroce ha grandi caratteristiche di effervescenza fisica e un'ottima rapidità di intervento. Ma non ho pensato a lui per sfruttare l'occasione di dare una risposta al razzismo, benché sia contento se questo può aiutare a risolvere certi problemi. Maggio gioca bene sulla fascia, è una scelta dettata anche dal fatto che c'erano problemi per Camoranesi. È nato come difensore, ora è un centrocampista completo che offre buona spinta. Pepe è un attaccante esterno che copre bene, sa chiudere e fare gol, mentre Rossi è bravo in tutto, è rapido e furbo». Quattro innesti a fronte delle esclusioni di Barzagli e Del Piero, più l'ennesimo no a Cassano. «Ho parlato con entrambi - spiega Lippi - a Barzagli ho detto che voglio rivedere, molto serenamente, il Barzagli di qualche tempo fa, con la giusta tensione e la giusta rabbia agonistica. A Del Piero ho riferito che intendevo osservare qualche nuovo giocatore. Con Cassano non c'è niente di personale, ma non ho pensato a lui, perchè al momento necessito maggiormente di un attaccante esterno. Lui sta facendo bene, malgrado la sua squadra sia ora in difficoltà. L'importante è che quelli che sono in gruppo possano lavorare bene». L'importante è anche far bene e portare a casa punti contro Bulgaria e Montenegro, «nazionali che meritano il giusto rispetto - spiega Lippi - ma non siamo preoccupati». Dalla Nazionale un po' acciaccata, il discorso passa ai temi del campionato. Le parole di Mourinho, il periodo nero di Juve e Roma. Lippi usa molta diplomazia nei riguardi del suo collega interista. «Non penso che lui sia interessato a parlare di tutto - afferma il ct azzurro - molto semplicemente, Mourinho risponde a tutto e a tutti, alle domande e alle provocazioni. Per lui è necessario il contatto quotidiano con i giocatori? Io ho 15 anni di contatto quotidiano più di lui...». La crisi che attraversano Juve e Roma è un'altra occasione per difendere indirettamente l'operato di Ranieri e Spalletti. «È davvero curioso sapere dagli intenditori di calcio che quando le cose vanno bene gli allenatori contano il 20% e quando vanno male il 120. La Juve attraversa un periodo difficile per infortuni e risultati, ma ha persone di altissima qualità e livello preposte a trovare soluzioni. Si riprenderà velocemente». La Nazionale continuerà fino a venerdì il suo ritiro a Coverciano. Mercoledì sera, in occasione della partita di beneficenza a favore della Fondazione Borgonovo, anche gli azzurri saranno presenti allo stadio Franchi di Firenze.