«Questa Lazio merita maggior considerazione»
Ma, come altri laziali, ha avuto l'onore di vestire la maglia della nazionale in poche occasioni. «Mi hanno chiamato soltanto quando sono andato via da Roma, nell'unica stagione che ho giocato nel Torino. poi più nulla». La Lazio è in testa alla classifica, gioca il miglior calcio del campionato eppure Lippi non ha chiamato nessun giocatore biancoceleste. «Sembra di essere tornati ai vecchi tempi, alla Lazio di Maestrelli. Giocavamo meglio di tutti, ma quando arrivavano le convocazioni, c'era soltanto il nome di Chinaglia. Soltanto dopo aver vinto lo scudetto, furono "costretti" a chiamare anche Wilson e Re Cecconi per i Mondiali del 1974 in Germania. Erano altri tempi, ma di solito, se non appartenevi a un grande club, la nazionale non la vedevi». Anche dopo, le cose non sono andate meglio... «Il più penalizzato è stato Giordano: Bruno avrebbe meritato di giocare cento partite in azzurro, non credo sia arrivato a quindici presenze. Era il più forte di tutti, in assoluto: non aveva rivali, eppure in nazionale non è riuscito ad essere protagonista. Anche Manfredonia avrebbe meritato un cammino differente». Torniamo ad oggi: Lippi ha sottovalutato i giocatori della Lazio? «La Lazio è prima in classifica, avrebbe dovuto avere maggiore considerazione di questa squadra. Non ci sono tantissimi italiani, ma quelli che ci sono stanno facendo bene. Il primo nome che mi viene in mente è quello di Mauri. Attualmente il laziale è decisamente più in forma di altri giocatori che sono stati chiamati: uno su tutti, Perrotta». Eppure la Lazio è l'unico club che ha concesso alla nazionale Olimpica un fuoriquota, Rocchi che - ironia della sorte - proprio in nazionale si è infortunato. Per non parlare in passato di Nesta. «Non credo che Lippi sia tenuto a fare certe considerazioni, evidentemente in questo momento non ci sono giocatori della Lazio che lo fanno impazzire, probabilmente si fida maggiormente di altri calciatori. Credo che il cittì sia comunque un attento osservatore del campionato, spero che in futuro possa chiamare anche qualche laziale».