Roma, giallorossi di vergogna

Disastro totale non solo per una sconfitta che la relega in maniera preoccupante nella parte bassa della serie A ferma a quota sette punti, ma anche perché conferma il trend negativo in trasferta: tre sconfitte su tre (lo scorso anno erano state complessivamente quattro in tutto il campionato) e i giallorossi per la prima volta a secco dopo venti turni consecutivi. Ma soprattutto la sconfitta brucia per come si è materializzata e per le due pesantissime espulsioni che la costringeranno a giocare, quello che una volta era uno scontro diretto contro l'Inter (subito dopo la sosta per la nazionale), praticamente senza la difesa titolare. Fuori Mexes e Panucci cacciati da un De Marco inflessibile. Ma prendersela con l'arbitro dopo una partita così serve davvero a poco e rischia di spostare l'obiettivo su altri problemi. Ancora una volta la Roma resta in partita un tempo e dopo il gol del vantaggio senese non riesce a trovare spazi e gioco per rimettere in pari quello che il tasso tecnico delle due squadre vorrebbe invece palesato. Eppure Spalletti, pur privo ancora di quattro titolari (tra i quali capitan Totti) e nonostante il forfait in extremis di Vucinic (caviglia ko, si è presentato in tribuna con le stampelle), era riuscito a mettere in campo una Roma che nella prima frazione aveva fatto vedere qualcosa. Perrotta e Taddei sbagliano l'impossibile, Menez ha un flirt col pallone e Baptista da centrale fatica a trovare spazio. Ma far gioco e arrivare fin sotto la porta avversaria palla al piede serve a poco se poi non la butti dentro. Almeno quattro le occasioni da rete sciupate dai giallorossi prima del gol beffardo del Siena arrivato a primo tempo praticamente scaduto. Triangolo facile facile, da scuola calcio, Kharja-Maccarone-Frick (terzo anno consecutivo a rete contro la Roma) che nel mezzo anticipa un Mexes nettamente in ritardo: 1-0 pazzesco. E il vantaggio non fa che amplificare l'atteggiamento difensivo di un Siena blindato da Giampaolo che nella ripresa si chiude a riccio. Là dietro diventa un mischione di gambe contro il quale la Roma sbatte più volte fino all'episodio che chiuderà la partita. Al ventunesimo e De Marco non perdona con Mexes già ammonito: il francese perde le staffe protesta per una punizione «contro» e rimedia il secondo giallo che costa la gara a lui e alla Roma. In dieci diventa tutto più difficile, Spalletti sistema la difesa a tre e prova a rimettere in piedi la sua squadra che crolla definitivamente otto minuti dopo. In avanti per cercar di ribaltare la gara, la squadra si fa trovare scoperta sull'ennesimo contropiede di Maccarone: Panucci da ultimo uomo gli rovina addosso e De Marco non ha dubbi. Anche per lui secondo giallo e Roma in nove. De Rossi alla sua 160esima partita in giallorosso va a fare il centrale, Spalletti mette dentro tutto quello che ha (Brighi e Juan: Okaka era già entrato poco prima per Menez), ma ormai solo l'orgoglio porta i giallorossi a non prendere un'altra imbarcata come quella dello scorso anno (finì 3-0). Ma anche questa fa male... da morire.