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«Preoccupato? Sì, ma la strada è ancora lunga»

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Perché la squadra, con i problemi che si porta dietro, la partita l'ha fatta e nel primo tempo avrebbe meritato di più. Abbiamo creato due o tre palle importanti che però non siamo riusciti a trasformare in vantaggio. Poi il Siena l'ha fatto». La disamina della partita è chiara. «Quando giochi contro squadre così organizzate non si possono avere dieci palle gol: in quelle due o tre che crei devi fare gol. Nel secondo tempo abbiamo trovato quegli episodi che hanno portato alle due espulsioni e che ci hanno creato ancora più difficoltà ma la squadra ci ha provato anche quando è rimasta in nove». Ma il bilancio è chiaro e dice che la Roma resta a sette punti nella parte bassa della classifica. «Sono preoccupato dalla situazione che si sta creando ma qualcosa di positivo c'è. È arrivata un'altra brutta sconfitta, ma non è tutto da buttar via». Si è messo letteralmente le mani in testa quando De Marco ha tirato fuori il rosso per Mexes. «Non posso farlo e pensare quello che mi pare senza essere "incazzato"? Ero dispiaciuto per lui - spiega Spalletti - negli spogliatoi affranto. Quando la squadra gioca male Mexes si innervosisce e la tensione gli fa brutti scherzi. Lui non voleva commettere fallo ma la reazione doveva evitarla comunque». Terza sconfitta in trasferta su tre gare giocate lontane dall'Olimpico. Spalletti prova a dare una spiegazione. «Dovevamo alzare di più il ritmo, ma si vede che è un momento così, si riesce a percepirlo dalle piccolezze. Come se ne esce? Continuando a lavorare seriamente e in maniera corretta, cercando di di migliorarsi». E alla ripresa dopo la sosta per la nazionale, la Roma avrà a che fare con l'Inter: e dovrà giocare senza difesa titolare. «Sì, ma io spero anche di recuperare qualcuno. Abbiamo quindici giorni a disposizione, anche se l'ultima volta dalle nazionali sono tornati la metà. Spero che stavolta tornino tutti e interi. Il campionato? La strada è ancora lunga e c'è tanto da lavorare». Tiz. Car.

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