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Preoccupanti segnali di nervosismo

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La legge del Genoa casalingo ha negato al Napoli la gioia di un vertice solitario, lo scavalcano nel pomeriggio il Palermo e l'Atalanta, proponendo all'avanguardia un quintetto che il Mlilan non riesce ad agganciare. Venendo meno alla fama di belle di notte, le icone rossonere regalano il primo punto della stagione al Cagliari, perfino meritevole di un risultato migliore rispetto allo zero a zero prodotto da una partita che offre avarissimi lampi, molti errori e gioco spezzettato da un Rosetti non impeccabile, come i suoi assistenti. Nella parte destra della classifica, dunque quella che riguarda discorsi e panorami inquietanti, resta a galleggiare la Roma, confortata dai quattro punti di vantaggio sul terzultimo posto. Facile l'ironia, ma è problematico trovare spiegazioni razionali a una situazione che non aveva conosciuto precedenti nella gestione di Luciano Spalletti, tre anni di gloria anche se la prima Champions League diretta era arrivata a tavolino. Non basta a giustificare un livello di precarietà come quello attuale il ricorrente accanirsi della sfortuna, ultimo colpo la defezione di Vucinic: con ben più modeste disponibilità di organico la Roma era riuscita a fronteggiare le emergenze senza mai rinnegare la propria identità. La Toscana non rinuncia alla sua maledizione nei confronti del tecnico suo figlio, in tre stagioni la Roma aveva colto, su quattro campi, appena due vittorie, entrambe proprio a Siena. Dove però era stata umiliata nella scorsa stagione e dove ieri ha dovuto sopportare ancora una doccia fredda, a spegnere l'ottimismo destato dalla bella mezz'ora finale di Bordeaux. segue a pagina 24

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