Bianconeri in caduta libera

{{IMG_SX}}«Ranieri non si tocca - ha detto il presidente Cobolli Gigli - i progetti hanno bisogno di coerenza, determinazione e forza. Qualunque altra idea non ha significato ed è assolutamente destabilizzante. Ci mancano almeno quattro punti: non sono preoccupato, ma è un distacco che va colmato». Del Piero va giù pesante: «Meno male che arriva la sosta, così non si può andare avanti. Io sono abituato a dire le cose in faccia. Con Ranieri non c'è problema, la sintonia è la stessa dell'anno scorso». Però i punti sono molti di meno e i tifosi sono scesi sul sentiero di guerra: contestazione, fischi e via di questo passo. A Ranieri non è bastato cambiare, dare libertà a Giovinco, rinnegare il solito 4-4-2 per il tanto invocato 4-3-1-2: rifarsi il trucco non è servito a nascondere le rughe. Per demeriti propri ma anche per meriti altrui. Perchè il Palermo a Torino ha giocato una gran partita e vinto grazie ai gol di Miccoli e del georgiano Michedlidze, uno che l'anno scorso aveva segnato alla Scozia facendo un favore grande così all'Italia che ancora non sapeva se si sarebbe qualificata per gli Europei. Una mano ai siciliani l'ha data anche Sissoko facendosi espellere poco prima del riposo, il resto se l'è regalato da solo. Al 24' il gol, inatteso. Del Palermo: punizione sulla trequarti, palla in area per Cavani, dimenticato dalla difesa bianconera, destro al volo e paratona di Buffon. Knezevic dorme, Miccoli ne approfitta e da due passi infila nella porta vuota. La risposta, tra mille affanni, è di Del Piero: punizione dal limite, destro sul palo più lontano, quello di Amelia, che parte male e non ci arriva. Nella ripresa, più Palermo che Juve ma nessun pericolo vero. Un tiro di Nocerino senza pretese, una punizione di Del Piero fuori di un metro. Ballardini al 15' mette una punta, Michedlidze, per un centrocampista, l'acciaccato Bresciano, ma la sensazione è che il pari gli stia bene. Non sta bene invece a Ranieri, che dopo 20' mette Camoranesi per Poulsen. Cambia poco però, la partita resta anestetizzata. Fino al 35', quando il Palermo colpisce ancora: contropiede fulminante, assist di Simplicio in profondità per Michedlidze, Salihamidzic chiude in ritardo e il georgiano non perdona. Due a uno, game over. Del Piero su punzione tira infatti alto al 45', poi Simplicio si divora il 3-1 al 46'. Non cambia il risultato ma soprattutto non cambia la sostanza. La Juve sprofonda nella crisi, il Palermo vola e sogna. A un punto soltanto dal terzetto di testa. Scusate se è poco. Tra i siciliani godono tutti: Nocerino se la ride («mi sono tolto un bel sassolino dalle scarpe»), Miccoli si sganascia («ancora più bello segnare sotto la curva bianconera»). E Ballardini cammina due metri sopra terra: «Come si frena l'euforia? Non voglio impedire a nessuno di essere entusiasta. È giusto che ognuno sia felice come lo siamo noi».