Adesso ci crede anche Carlo ...
Poi le cinque vittorie, il derby, la qualificazione in Uefa e la nascita del tridente delle meraviglie, tutto brasiliano. Riconfermato, per forza, anche contro il Cagliari. «Per quello che hanno fatto nel derby - spiega proprio Ancelotti - e perché in questo momento rappresentano la soluzione più affidabile, per poi lavorare più tranquillamente durante la sosta». Tridente riconfermato al pari di Ronaldinho: perché anche Ancelotti sa che al momento non è ancora al massimo, ma «se gioca così da fermo, chissà cosa farà quando inizierà a correre». E allora ancora albero di Natale, e ancora panchina per Shevchenko: nonostante il gol di giovedì a Zurigo, il primo rossonero dopo trenta mesi. Ma è panchina anche Pippo Inzaghi, dopo l'infortunio. Un'altra buona notizia per il Milan e per Ancelotti, che il momento buio l'ha davvero lasciato alle spalle. Il merito in parte ce l'ha, ma non se lo prende. «Questo gruppo è unico, in quindici giorni ha ribaltato una situazione molto delicata, e mi dà totale affidabilità». Anche senza l'infortunato Kaladze, fuori per un mese e mezzo, che verrà sostituito da Bonera. Ancelotti insiste sulla continuità: l'unica cosa che davvero è mancata a questo Milan. Che a Cagliari può sfruttare anche l'effetto notte, perché oltre a non aver mai perso, «a quell'ora riusciamo ad esprimerci meglio, abbiamo una concentrazione diversa», constata Ancelotti, anche se neanche lui si spiega il perché. Dar. Nic.