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Alessandro Austini [email protected] La sfida ...

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Domani al «Franchi» la Roma dovrà farlo contro una squadra che venderà cara la pelle. Piena di ex giallorossi, la formazione di Giampaolo ha già confezionato un brutto schezo a Spalletti lo scorso anno (allora c'era Beretta): 3-0 e tanti saluti, salvo poi farsi perdonare nella penultima giornata di campionato con il pareggio a San Siro che ha di fatto riaperto per 90 minuti il discorso scudetto: un'illusione comunque bella da vivere. Due tappe indimenticabili per la Roma, nel bene e nel male, in entrambe ci ha messo lo zampino Kharja. Migliore in campo nella sfida del «Franchi» e splendido goleador contro l'Inter dopo aver fatto secca anche la Juve. Il centrocampista franco-marocchino non ha lasciato grandi ricordi a Trigoria, a parte un'altra rete segnata contro i bianconeri a Torino. Ora vive un paradosso: i romanisti lo amano per i «regali» gentilmente offerti l'anno scorso. Altri due ex giallorossi hanno tanta voglia di stupire chi li ha scaricati o messi in un angolo: Galloppa e Curci. Il centrocampista, nato a Tor De Cenci, è cresciuto al «Bernardini» ma si è appena affacciato alla prima squadra. Due anni in prestito alla Triestina, poi l'Ascoli, quindi il Siena dove la Roma lo ha lasciato definitivamente la scorsa estate. Lui, che da piccolo faceva il tifo per l'Inter, ha preferito giocare con continuità in provincia piuttosto che scaldare la panchina nella Capitale. Perché nel frattempo i suoi amici Aquilani e De Rossi sono diventati insostituibili. Domani se li ritroverà di fronte e proverà a rubar loro la scena. Ancor più motivato Gianluca Curci. Una carriera da professionista iniziata forse troppo presto e un'etichetta appioppata addosso - «il nuovo Buffon» - che gli ha fatto solo del male. Dopo tanti tentennamenti ha deciso di ricostruirsi a Siena dove ha iniziato la stagione tra alti e bassi. Dal famoso derby in cui esordì Doni dal primo minuto, Spalletti lo ha tenuto fuori. Il rendimento del brasiliano gli dà ragione. La Roma, però, non ha mollato Curci: metà cartellino è ancora di proprietà del club giallorosso che alla fine della stagione deciderà se riportarlo alla base. Stesso discorso vale per Barusso, altro ex spedito in prestito in Toscana. Il possente centrocampista ghanese sta faticando a trovare spazio con Giampaolo: finora ha giocato solo in coppa Italia contro l'Empoli, in campionato neanche un minuto e anche domani starà a guardare. Il grave infortunio subito a Rimini lo condiziona ma a Trigoria sono tutti convinti che il ragazzo si riprenderà. Ex giallorossi in campo e uno in tribuna: Manuel Gerolin è il ds del club toscano. E lavora per un grande tifoso giallorosso. Il presidente del Siena Giovanni Lombardi Stronati è romano e romanista ma per novanta minuti dovrà fare il tifo al contrario. «Ma il guaio vero è stato il battesimo l'anno scorso, adesso sono abituato alla sfida - dice Stronati - anche se ho sempre tifato Roma, ora sono su un'altra sponda: vorrei conquistare punti importanti per la nostra salvezza». Ai giallorossi ha venduto due giocatori la scorsa estate: il portiere Artur e il difensore Loria, che secondo Stronati è addirittura un «fenomeno». Messa così sembra una presa in giro. Da romano vero.

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