La Juve in Bielorussia per ritrovare la vittoria
A tenere banco in casa-Juve è più la sterilità offensiva (quattro gol in cinque partite in campionato e sempre una sola rete segnata, anche in Champions contro lo Zenit), più che la forza della squadra avversaria di stasera. A Ranieri e Del Piero il compito di pompieri sul delicato tema della sterilità offensiva. «I numeri dicono che segniamo poco - ammette il tecnico - ma creiamo molto, vedi partita con il Catania. Non stiamo attraversando un periodo florido, ma i gol verranno, non sono un problema per noi, come non lo sono stati da quando alleno la Juventus». «Non sono preoccupato, lo sarei se in queste partite non avessimo creato occasioni«, aggiunge il capitano. Ma ora c'è il Bate Borisov, in una partita che per la Juventus vale, paradossalmente, anche più di quella con lo Zenit, perché adesso i tre punti sono un imperativo categorico, senza i quali le speranze di qualificazione sarebbero ridotte al lumicino. In altre parole, una partita da vincere assolutamente. La coppia centrale difensiva sarà Legrottaglie-Chiellini, quella di centrocampo Marchisio-Sissoko, visto che Poulsen non è nemmeno partito e gli esterni Nedved e Camoranesi. In attacco Amauri-Del Piero. Prandelli scommete invece su Mutu. «Stiamo bene e siamo pronti per questa importante sfida, la squadra si è scrollata di dosso qualche problema, siamo sulla strada giusta - assicura il tecnico - dovremo ricercare la prestazione come contro il Lione, se trovi continuità acquisisci anche maggiore convinzione. La squadra ha saputo reagire bene in campo e fuori e perchè Mutu sabato era arrabbiato e quando è così so che è caricato a mille». Proprio l'asso romeno è il più atteso: per lui sarà la prima volta da avversario contro una formazione del suo Paese. «Sono emozionato ma pure voglioso di vivere una grande serata, io e i miei compagni siamo pronti per affrontare al meglio questa gara e soprattutto per vincerla». Rispetto a sabato rientrano Gamberini, Zauri, Vargas e Almiron.