Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

A decidere è l'avidità di ecclestone

default_image

  • a
  • a
  • a

Nessuno che si sia soffermato a sottolineare il vero scandalo di quella corsa: che, cioè, l'avidità di Bernie Ecclestone ha fatto sì che si corresse in condizioni non soltanto pericolosissime per l'incolumità dei piloti ma anche tali da elevare al 99% le probabilità che il risultato finale fosse falsato. La Ferrari, domenica, andava come il vento, e su qualsiasi altra pista avrebbe colto una doppietta. Se non c'è riuscita non è dipeso dal pateracchio del semaforino e dallo strappo del tubo di rifornimento, è dipeso dal fatto che sia le caratteristiche della pista sia il regolamento sull'uso della safety car sembravano fatti apposta per danneggiare i più bravi anziché per tutelare il loro diritto a sfruttare la propria bravura. Massa non avrebbe vinto neppure se il suo pit-stop fosse filato liscio come l'olio, e il vero scandalo è questo, non l'errore di un meccanico.

Dai blog