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Inter bella e potente ma anche fortunata

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Siccome però anche nel calcio la dea bendata va tenuta nella giusta considerazione, ecco che passare in vantaggio su autogol (cross di Mancini, deviazione decisiva di Pisano) e trovare il gol del 3-0 in contropiede pochi attimi dopo una traversa colpita dagli avversari (Diana) fa capire da che parte tiri il vento. Alla fine, il 3-1 è una punizione che può apparire anche severa per il Toro, leggerino finché si vuole ma comunque volenteroso e più attento rispetto all'anno passato. Il che non significa che i campioni d'Italia non abbiano meritato di fare bottino pieno: giusto che abbiano portato a casa i tre punti, sia chiaro. E comunque anche Julio Cesar si è guadagnato la pagnotta quando, nel disperato assalto finale, i granata sono riusciti a impegnarlo almeno in un paio di occasioni, con un colpo di testa di Bianchi e una sberla di Diana che è seguita di pochi istanti al secondo legno colpito da Abbruscato, entrato nel corso del primo tempo per sostituire capitan Rosina, uscito zoppicante a causa di una botta al polpaccio sinistro rimediata in un contrasto con Chivu. In mezzo, come detto, una partita che a tratti è stata anche equilibrata pur apparendo evidente la superiorità tecnica nerazzurra. Una squadra, l'Inter, che, oltre per la vittoria, ha almeno altri due motivi per sorridere: i miglioramenti di Adriano, in palla e fisicamente tonico fino a quando Mourinho lo ha lasciato in campo, e la straripante condizione di Vieira, uomo ovunque come ai bei tempi. Ecco, se a tutto ciò si aggiungono un Ibrahimovic appena discreto ma comunque capace di andare in gol, un Mancini che sembra sempre tarantolato e un Maicon che non si stanca mai di macinare chilometri sulla fascia destra, si spiega la vittoria di chi quest'anno non potrà fallire nemmeno in Europa. «I tre punti sono meritati - è il parere di Mourinho - Noi abbiamo giocato una grande partita, il Toro anche. Non mi dite però che Julio Cesar è stato il migliore in campo perché mi scappa da ridere. Ha fatto due belle parate, ma è pagato bene per farle.. Credo che l'Inter abbia giocato molto bene per un'ora, poi il Toro è cresciuto e si è meritato le sue occasioni». Onore al merito ai granata, allora. Ma nessuno sguardo alla classifica. Non ancora. «È troppo presto, ne riparleremo a dicembre. Resto dell'idea che noi, Juve, Milan e Roma ce la giocheremo fino alla fine: ma ci sono altre squadre che mi piacciono un mondo, come Fiorentina e Udinese». De Biasi la prende con filosofia: «Sono contento lo stesso, abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari anche con l'Inter».

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