Marco ...
La necessità di vincere per Ancelotti emerge dal limitato turnover: Ronaldinho va in panchina, ma in campo ci sono Kakà, Pato e Shevchenko. La prima azione rilevante arriva al 16': Jankulovski crossa da sinistra, Shevchenko controlla, alza il pallone e si produce in una spettacolare rovesciata che obbliga Leoni a una smanacciata determinante. L'ucraino è più che mai il punto di riferimento dei rossoneri: al 38' fa un bel numero al limite, si libera e tira, e il pallone si stampa sulla traversa dopo deviazione del portiere ospite. Lo Zurigo osa poco, ma bussa al 38': in area rossonera spiove un cross che Stahel trasforma in gol di testa. Ma l'arbitro González annulla per un fuorigioco che non c'è. Stahel però non ci sta, un gol lo vuole fare, e allora lo segna dall'altra parte: è il 46', Shevchenko si inserisce da sinistra e tira, Leoni ribatte, Jankulovski conclude in maniera sbilenca, la palla sbatte sulla schiena dello stesso Stahel e beffa il portiere dello Zurigo. Il Milan rischia tantissimo al 10' della ripresa: su una rimessa laterale, Alphonse in spaccata sfiora e Dida è battuto, ma il palo salva tutto: e allora si può raddoppiare, e ci pensa Pato un minuto dopo: punizione da 25 metri, Sheva e Kakà preparano per il giovincello che spara un siluro nel sette. Il Milan è in controllo, entrano Borriello ed Emerson, e l'ex genoano fa 3-0 al 29': assist - manco a dirlo - di Sheva, rasoterra chirurgico dal limite e risultato in cassaforte; o almeno, così spera Ancelotti (che inserisce Ronaldinho: qualche bel colpo per il brasiliano); e invece al 33' lo Zurigo ha un colpo di coda, gran destro da 25 metri di Djuric e Dida battuto. Così, per non perdere l'abitudine a soffrire.