Federico Lo Giudice f.logiudice@iltempo.it Condizione ...
Secondo lei quali potrebbero essere i motivi della crisi della squadra giallorossa. «Ho osservato attentamente la Roma in queste prime partite e fin dall'inizio non mi ha convinto molto, soprattutto dal punto di vista atletico. Ad un primo tempo giocato discretamente, ma comunque non come è nelle sue possibilità, si sono visti i secondi quarantacinque minuti in cui la squadra è apparsa meno brillante e reattiva. Sia col Napoli all'Olimpico che a Palermo il calo fisico dell'undici di Spalletti è stato visibile a tutti. La causa? Forse potrebbe essere il frutto di una preparazione che non ha tenuto conto dei preliminari e magari non è ancora a punto». Oppure? «Beh, ci potrebbero essere anche altri motivi. Per esempio che i giocatori della Roma siano sazi di gloria e non abbiano quella "fame" che avevano negli anni passati. Ma è anche possibile, e secondo me questa è la tesi più probabile, che l'assenza di Totti stia pesando più di quanto era ipotizzabile. Francesco, oltre a segnare i gol, è fondamentale per questa squadra. Con la sua presenza e il suo carisma dava coraggio a tutti. Un ruolo che certamente non può ricoprire un giocatore come Baptista, che non è minimanente paragonabile al capitano giallorosso». Quindi sul banco degli imputati ci sarebbe anche il mercato della Roma? «Non voglio dire questo. Riise l'ho incontrato con la Juventus e oltre a segnarci ci ha messo molte volte in difficoltà. È un buon giocatore che ancora non sta riuscendo ad esprimersi sui suoi livelli. Baptista, se devo essere sincero, non mi ha mai convinto in passato e tantomeno ora. È un giocatore che ha sempre fatto poco e che certamente non può essere l'uomo che serve a una squadra di prestigio per competere ai massimi livelli. Anche su Menez ho qualche dubbio. Ha grandi potenzialità tecniche, ma anche un grande difetto: quella di voler marcare quattro-cinque avversari nella stessa azione col risultato di complicarsi la vita e perdere molti palloni. Non credo che continuando così farà grandi cose in Italia». Ed allora quale sarebbe stato il colpo giusto per la Roma? «Se fossi stati io alla Roma prima di prendere Baptista avrei provato a riportare in Italia Toni che conosce perfettamente i meccanismi e la mentalità del calcio italiano. Credo che Luca e Totti avrebbero formato una coppia perfetta per la Roma. Anche Amauri sarebbe stato un acquisto più adatto, rispetto al brasiliano arrivato dal Real Madrid, sia per il gioco di Spalletti che per le caratteristiche del giocatore. Ma si poteva anche pensare di investire su un giovane di talento come Podolski che con nazionale tedesca e Bayern Monaco sta dimostrando tutto il suo valore». Secondo lei il caso Mutu può avere influito in qualche modo, e perchè alla fine il romeno ha cambiato idea nonostanre si fosse già accordato con la società giallorossa? «Non credo che il mancato acquisto di Mutu abbia a che fare con le attuali difficoltà della Roma. È un giocatore universale che avrebbe fatto molto comodo a Spalletti. Perchè ha cambiato idea? Penso che i Della Valle abbiano capito che vendere il romeno sarebbe stato un errore, sopratutto se si voleva fare una Champions League di un certo livello». Se la Roma decidesse di ritornare sul mercato a gennaio su chi dovrebbe concentrare la sua attenzione? «Questo non posso dirglielo, primo perchè sarebbe scorretto e secondo perchè bisognerebbe conoscere bene i meccanismi e i progetti della società». L'esonero di Spalletti potrebbe essere la soluzione per risolvere i problemi della Roma? «Spalletti in questi tre anni ha lavorato benissimo e non vedo il motivo per cui dovrebbe dimettersi o essere esonerato. Il tecnico giallorosso è riuscito a portare la squadra ad altissimi livelli, come non accadeva da tempo. Per questo deve rimanere al suo posto perchè, forse, è l'unico che può aiutare la squadra a superare questo momento non felicissimo. In ogni caso è ancora troppo presto per giudizi e condanne. Aspetterei le prossime tre partite per capire quale sia la vera causa del problema. Già sabato con la Reggina ci sarà un test importante. Sono convinto che in caso di vittoria qualcosa cambierà. In caso contrario si potranno valutare altre soluzioni. Ma ripeto, secondo me i problemi della squadra sono dettati solo ed esclusivamente da una condizione fisica molto precaria». La Sensi martedì ha strigliato la squadra negli spogliatoi. Le avrebbe fatto lo stesso? «Una donna che irrompe in uno spogliatoio è una cosa insolita. È una situazione in cui non mi sono mai trovato. A parte questo posso dire che conoscendo la situazione sarei intervenuto prima. Ma se la Sensi ha deciso di fare questa scelta vuol dire che era la migliore. Del resto da quando ha preso le redini della società ha mostrato di essere sempre all'altezza e di saper gestire nel modo migliore anche le situazioni più ingarbugliate».