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Gli All Blacks «padroni» del Tri-Nations

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Dopo il fallimento mondiale in Francia non possono permettersi altri passi falsi. I primi 30' sono una dimostrazione di come il rugby con le nuove regole ha bisogno di quindici superman in mezzo al campo. Il pallone esce molto meno, i minuti effettivi si allungano e le capacità umane non bastano più. Questo è uno sport riservato a una razza speciale. La ferocia sui punti d'incontro è spaventosa, gli australiani macinano il gioco brillante che Robbie Deans, il coach giunto proprio dalla Nuova Zelanda, ha ideato per loro mentre gli All Blacks difendono con cattiveria e competenza. L'Australia marca tre mete con Asley-Cooper, Horwill - una delle sorprese più belle del torneo - e Cross, ma non bastano. Gli uomini di capitan Mc Caw vìolano la meta australiana con Muliaina, Woodcock, Weepu e Carter, spostato nel secondo tempo a centro. Mc Caw, ancora determinante, può alzare la coppa. Il Tri-Nations resta in Nuova Zelanda, ma l'Australia esce a testa alta. La sfida continua. Ale. Fus.

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