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Dario Nicolini MILANO Degli undici ...

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È solo alla seconda di campionato, ma anche stavolta il portoghese speciale non fa sconti a nessuno. Neanche al Catania, né all'ex di turno: quel Walter Zenga che stasera a San Siro sarà il più emozionato di tutti. E allora ecco che scaccia i dubbi e i borbottii seguiti al pareggio di Marassi con un lapidario «se l'Inter gioca in maniera normale, quindi bene, vince anche se loro dovessero fare una gara straordinaria». Vuol soprattutto dire niente scuse, né per sé stesso né per i suoi. Rientrano tra i titolari dopo la nazionale Julio Cesar, Maicon e Cambiasso, reduce dal doppio impegno con l'Argentina, che l'ha visto anche andare a segno col Perù. Stavolta però Mourinho potrà almeno schierarlo nella sua posizione naturale, a centrocampo, visto che il rientro di Cordoba dopo otto mesi di stop e quello di Materazzi gli consentono di tirare un sospiro di sollievo almeno per quanto concerne la difesa. Mourinho insiste, e la spara grossa quando sostiene che i suoi arrivano alla sfida col Catania «in condizioni perfette». Lo sa, ma lo dice lo stesso. Per caricare l'ambiente. Come fa con il nuovo arrivato: «Quaresma ha grandi motivazioni ed è arrivato qui per vincere. È un ragazzo che non ha paura. A tutti piace giocare con lui». Così come a tutti piace giocare in Champions. E siccome martedì c'è il Panathinaikos, Mourinho non si lascia sfuggire l'occasione per «minacciare» che zse un giocatore non gioca bene col Catania in Champions non sarà neppure utilizzato, mi sembra ovvio». Infine l'attesissima stoccata a Zenga:«ìHa detto che Mourinho è un grandissimo, ma che in Italia ci sono tanti allenatori bravi? Magari, quando lui è andato in Romania, i tecnici rumeni hanno detto di lui la stessa cosa...». Zenga dal canto suo risponde con una frase molto «mourinhana»: «Mai avere paura di perdere, ma cercare sempre il modo per vincere. So che rischiamo di prendere tre gol, ma dobbiamo preparare il match per tentare l'impresa». Quella storicamente mai riuscita, visto che in 13 incontri da San Siro i siciliani hanno portato via in tutto un solo punto, quasi mezzo secolo fa. Se Zenga batte l'Inter fa un'impresa. Se riesce a zittire Mourinho, una rivoluzione.

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