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La rivoluzione silenziosa di Marcello Lippi ha il volto di ...

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Quella sul brasiliano in attesa di naturalizzazione è una posizione non definitiva, ma che sorprende - anche all'interno del Club Italia - e apre uno scenario sull'Italia: la Nazionale è uscita dal doppio impegno di Larnaca e Udine con la consapevolezza che del Mondiale non si butta niente, ma il gruppo azzurro va profondamente rinnovato. Il mio progetto è di due anni, ha ripetuto in questi giorni di azzurro Lippi, passando da una difesa a spada tratta dei suoi eroi di Berlino alle prime ammissioni: si prendono gol troppo facili, non c'è più la compattezza di due anni fa, è inutile nascondersi che il gruppo «andrà ringiovanito». L'occasione per ribadire il concetto è, paradossalmente, la vittoria dell'Inghilterra: «Capello? Queste sono persone che quando lavorano, lo fanno in prospettiva. Bisogna lasciarle lavorare - dice Lippi - Sono una garanzia di successo». I dieci giorni con la squadra hanno rafforzato nel ct la convinzione di un cambiamento necessario. Zambrotta e Barzagli, Pirlo o Del Piero (al quale Lippi non fornirà alcuna garanzia in chiave mondiale), la lista dei giocatori a rischio in vista dei Mondiali è piuttosto nutrita. E includerebbe perfino Cannavaro, se il peso dell'età (al torneo sudafricano il difensore arriverà a 37 anni) e le perplessità suscitate dalle due prestazioni non fossero compensate dall'assoluta fiducia del tecnico nel suo capitano, e nel carisma che lo accompagna. Legrottaglie ha convinto Lippi, ma il futuro in difesa si chiama soprattutto Chiellini. Rossi e Montolivo sono gli altri due obiettivi dichiarati, mentre per Balotelli resta grande cautela. «Tutti i giovani dai 18 ai 40 anni possono sognare la Nazionale», ha ribadito ancora a Sky il ct, per nulla intenzionato però a bruciare il diciottenne dell'Inter. È però un fatto che l'altro problema azzurro è Toni fischiato a Udine e convinto che, se fosse stato in uno dei grandi club italiani, il trattamento sarebbe stato diverso. La fiducia di Lippi è reale, non di facciata, e lo sfogo non ha sorpreso il ct. Ma è chiaro che Amauri potrebbe insidiare le gerarchie. Il messaggio al brasiliano potrebbe avere un seguito nelle prossime settimane: la richiesta alla Federcalcio di verificare se davvero Amauri vuole prendere la nazionalità, dopo che l'avrà presa anche la moglie. In questo senso il Club Italia è già scottato dai tentennamenti dell'attaccante, a metà tra dichiarazioni di interesse e desiderio di Nazionale brasiliana. «Chi è chiamato in Nazionale deve farlo per amore della maglia azzurra», aveva già detto Lippi a inizio ritiro: lo ha di fatto ribadito ieri, aggiungendo però il particolare fondamentale della chiacchierata ad Amauri. E ribadendo pubblicamente l'invito a fare la sua scelta.

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