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Fabrizio Fabbri Pochi calcoli per ...

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Inutile stare a sindacare su quanto questo obiettivo sia avvilente, ma allo stesso tempo fondamentale per l'intero movimento, perché il peggio non è mai morto ed un eventuale sconfitta aprirebbe il baratro della retrocessione azzurra nell'Europa di serie B. Per cercare di raddrizzare l'angoscioso andazzo Recalcati, sempre più sulla graticola ma non certo unico colpevole dello sfacelo odierno, ha deciso di lasciare fuori Stefano Mancinelli, Daniele Cavaliero e Luca Infante facendo rientrare, rispetto al naufragio di Belgrado, Massimo Bulleri (che non ha giocato contro la Serbia per una contusione alla gamba sinistra), Alessandro Cittadini e Tommaso Fantoni, alla sua prima gara in queste qualificazioni. Ancora nei dodici quindi Jacopo Giachetti, paly della Virtus Roma, che sembrava essere stato chiamato alla bisogna solo per alzare il tenore degli allenamenti, visto all'inizio del 2008 era stato fermato da un grave infortunio ad un ginocchio, e che invece contro la Serbia, assieme a Poeta, è stato l'unico a lasciare il parquet a testa alta. «Ho chiesto ai ragazzi di guardare dritto negli occhi gli ungheresi e di vincere questa partita» ha dichiarato convinto Carlo Recalcati, ct azzurro. «È vero che nelle gare giocate fino ad ora - ha poi aggiunto - abbiamo preso coscienza di quelli che sono i nostri limiti, ma è anche vero che abbiamo tante risorse e dobbiamo dimostrarlo pienamente. Rispettiamo i nostri avversari ma con un pizzico di presunzione positiva, dobbiamo dare continuità alle nostre qualità rimanendo concentrati per quaranta minuti. In questo modo potremo vincere ed essere arbitri del nostro destino».

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