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Certo, inconvenienti che capitano, il ...

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Ci si domanda in quale Paese viviamo: e le risposte non sono incoraggianti. Palchi, pali, visibilità precaria, ma soprattutto un ulteriore attentato all'integrità dei giocatori, i nostri, ma anche i poveri georgiani, che hanno già i loro problemi. Del resto, nel nostro calcio la parola programmazione è qualcosa di ardua comprensione, consoliamoci con il caos a livello internazionale, che obbliga un Chelsea a rinunciare per sei mesi al suo giocatore più importante, Essien tornato in lettiga dall'Africa. La fortunata, e quanto!, spedizione di Cipro ha avuto almeno il merito di far meditare sui nostri ritardi di condizione e di consigliare un meno spavaldo atteggiamento. Al quale Lippi, che nelle correzioni in corsa è un professore, ha potuto rimediare tardi perché un immediato terzo cambio, a Larnaca, avrebbe potuto rivelarsi esiziale. Il tecnico ha annunciato tre-quattro cambiamenti, gli ultimi sussurri da casa Italia danno Toni unica punta con Gilardino in panchina, stavolta un tridente garante di maggiore copertura con Camoranesi e Di Natale esterni. Centrocampo di qualità con De Rossi, Pirlo e Aquilani, in difesa Zambrotta e Dossena, che torna a casa, sulle fasce, accanto a Cannavaro quel Legrottaglie che, per i meriti maturati nella scorsa stagione, avrebbe comunque dovuto essere preferito a Barzagli. Si cercano tre punti importanti contro un'avversaria turbata da vicende politiche che l'hanno costretta al campo neutro, a Magonza, per la gara di esordio contro l'Eire di Trapattoni. Ritroviamo vecchi amici, da Hector Cuper al timone e, in campo, il milanista Kaladze e forse il neo-palermitano Mchedlidze, il diciottenne che ci aveva regalato la vittoria sulla Scozia, preziosa per la nostra promozione all'Europeo. E che i romanisti potrebbero ritrovarsi di fronte sabato alla Favorita, in una delicata trasferta appesantita dalle rinunce dovute al comico calendario internazionale. Ma insomma i campioni del Mondo, e i favoriti, restano gli Azzurri, attesi al riscatto.

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