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Se il suo primo posto fosse stato confermato, Hamilton ...

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Se Raikkonen non si fosse a sua volta schiantato contro le barriere subito dopo essere tornato primo, a Lewis il furbacchione non sarebbe insomma bastato neppure il duplice aiuto esterno ricevuto dalla sorte, con l'acquazzone finale, e dalla Bridgestone, la quale nonostante il gelido settembre belga aveva imposto ai team di usare le gomme dure di mescola «estiva» che fanno volare la McLaren e rallentano la Ferrari, permettendogli di non farsi staccare da Kimi e di tenersi dietro Massa. Hamilton, comunque, sempre 6 punti ha preso. Perciò il vero grande sconfitto di questa pazzesca giornata è stato il campione del mondo in carica Raikkonen, ormai fuori dalla lotta iridata e destinato a esser messo al servizio del compagno di squadra dalla Ferrari. La sua corsa-capolavoro, quella che poteva significare riscossa e rilancio, si è tramutata nella fiammata della stella cadente in procinto di scomparire nel buio al culmine della sua fulgida, ma brevissima, parabola. Adesso la Ferrari deve perciò aggrapparsi a Massa, nella speranza che circuiti meno da «uomini veri» di quello di Spa - dove fino a ieri avevano vinto soltanto dei campioni del mondo - gli permettano di sfruttare adeguatamente l'enorme potenziale della F2008. Poi, magari, a Maranello faranno bene a chiedersi se davvero correre anche l'anno prossimo con questi due piloti sia la cosa giusta da fare. Con Fernando Alonso - ieri fantastico quarto al volante di una macchinaccia - al posto di Massa o di Raikkonen la Ferrari avrebbe già da tempo chiuso vittoriosamente questo Mondiale. Alonso vuole a tutti i costi una rossa, e preghiamo il presidente Montezemolo di accontentarlo, nell'interesse suo e di noi poveri tifosi. Giancarlo Baccini

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