La Pennetta saluta a testa alta
Tennis La corsa dell'azzurra si ferma ai quarti contro una Safina al top della forma
La sorella di Safin la sovrastava in centimetri ed in potenza, inoltre sbagliava pochissimo pur mantenendo una velocità di crociera molto elevata. Se proprio si vuole fare qualche rilievo alla partita della nostra giocatrice si possono rimproverarle due o tre passanti di dritto sui quali sarebbe stato meglio far giocare la volee alla sua avversaria, piuttosto che cercare le righe con passanti molto improbabili, ma sono dettagli che non potevano cambiare il destino dell'incontro. La Pennetta ha perso per due volte il servizio nel primo set, nel secondo e nell'ottavo gioco ed ha dovuto salvare due palle break sul 4 a 1 per la sua avversaria. Nel secondo set l'unico servizio ceduto (a zero) dalla russa, ha mandato in vantaggio per l'unica volta la ragazza di Brindisi ma il break è stato immediatamente restituito ed un altro nel sesto gioco ha praticamente chiuso l'incontro che è durato un'ora e 11 minuti. Cinque doppi falli sono state le uniche concessioni della Safina che comunque ha controllato il match con grande sicurezza. Le indiscrezioni su una presunta crisi nervosa della tennista russa, che era stata vista piangere il giorno prima in spogliatoio, non hanno trovato conferma sul campo. Bisogna solo ringraziare Flavia, migliore italiana in questo torneo, ma non è una novità che al nostro tennis, che pure ha una discreta base, mancano le punte. Non le abbiamo più dal tempo di Panatta, come i risultati dei grandi tornei puntualmente confermano. Ogni tanto viene fuori dal nulla qualche giocatore interessante. Dalla Serbia, dalla Polonia, dalla Lettonia, buoni giocatori nascono anche dove non c'è scuola, non c'è tradizione e qualche volta non si sono nemmeno i mezzi e le strutture, noi siamo fermi da 25 anni e continuiamo a sperare che la crisi arrivi al capolinea.