Alessandro Austini a.austini@iltempo.it Una casella su tre ...
La croce è andata sulla seconda casella. «Sono soddisfatto - spiega Spalletti - perché si è lavorato per le possibilità che abbiamo. È stato un mercato importante e corretto, ma c'è chi ha fatto meglio». Come a dire: quest'anno non ci siamo solo noi dietro l'Inter. La campagna acquisti non ha rispettato i programmi iniziali di dirigenti e tecnico. «Bisogna muoversi per quelle che sono le possibilità e le prospettive. A volte non puoi arrivare al giocatore preciso, come è successo con Mutu: abbiamo lavorato su di lui ma la Fiorentina non l'ha voluto cedere. Poi siamo stati molto contenti che ci sia capitato Baptista». Il messaggio «low profile» arriva dopo la tremenda delusione in Supercoppa. L'allenatore giallorosso si guarda le spalle e indica la Juventus come l'avversario che si è più rinforzato e può insidiare la posizione ottenuta negli ultimi tre campionati. «Ha preso tre-quattro calciatori interessanti, messi su una mentalità e una struttura importante». E il mercato della Roma è finito qui? «Qualcuno potrebbe chiedere di andare a giocare con maggiore continuità. Il sostituto di Taddei? Siamo nelle condizioni di sistemare gli undici in maniera corretta, poi entrando nello specifico si può trovare qualcosa di migliorabile. Da a qui a domani ci sta tutto perché può venire fuori l'occasione che qualsiasi società sarà pronta a cogliere. Siamo comunque in grado di opporre una forza compatta e completa ai colossi che incontreremo in campionato e in Champions: la Roma resta tra le cinque-sei squadre più importanti d'Italia». Saldi di fine mercato a parte, dopo l'arrivo di Menez a Trigoria si pensa soprattutto al Napoli. «Sarà una partita difficile - prosegue il tecnico - loro possono essere una delle sorprese della stagione insieme alla Lazio. Ma noi siamo pronti, bisogna vincere le partite, come abbiamo fatto negli anni precedenti e non vivacchiare. Sotto l'aspetto mentale dobbiamo essere già pronti prima di partire». Sarà la prima partita all'Olimpico dalla scomparsa di Franco Sensi. Immancabile il ricordo di Spalletti in chiusura di conferenza. «L'esempio che ha dato a questa città, a questa società e al calcio in generale ci accompagnerà sempre e sarà un valore aggiunto da portare in campo nel confronto con gli avversari».