Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Simone Pieretti [email protected] Cristian Brocchi si ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Ha già chiesto al suo nuovo compagno di squadra Radu di poter prendere il 32 come numero di maglia: in caso di risposta negativa potrà scegliere tra la maglia numero 5 e la 14. «Arrivo alla Lazio con grandi motivazioni - ha dichiarato Brocchi davanti a taccuini e microfoni - appena si è presentata l'occasione ho deciso senza indugi, ho fatto di tutto per poter venire a Roma. La Lazio è un club importante, mi è piaciuta la determinazione con cui mi hanno cercato. Desidero ripagare la fiducia del club, hanno preso un professionista che ha voglia di far bene, pronto a mettersi a disposizione del tecnico. La concorrenza non mi spaventa, non mi spaventava neanche al Milan: sono uno che dà sempre il 100%. Credo nella filosofia del lavoro e nella forza del gruppo: undici fenomeni che non vanno d'accordo negli spogliatoi non vinceranno mai nulla. Al Milan sono tutti amici, sono una famiglia. È questo il segreto del loro successo». Quella di Brocchi è stata un'operazione di mercato portata avanti in maniera tempestiva dal presidente Lotito che ha regalato al suo allenatore l'ennesimo giocatore di spessore. Giovedì sera Brocchi si è congedato dai suoi vecchi compagni, lasciandosi alle spalle un pezzo di vita. «Il saluto a Milanello è stato straziante: eravamo tutti riuniti nello stanzone, mi hanno fatto un grande applauso, più di qualcuno non è riuscito a trattenere le lacrime. Ci siamo dati appuntamento alla terza di campionato. Ho lasciato il centro sportivo in fretta, ma sono consapevole di aver fatto la scelta giusta. Dopo due anni vissuti in rossonero da protagonista, ho capito che non avrei potuto ritagliarmi uno spazio importante. So che qui dovrò conquistarmi un posto con sudore e fatica: nel lavoro, così come nella vita, bisogna sempre combattere, e bisogna sempre porsi nuovi obiettivi». L'arrivo in biancoceleste è stato preceduto dai mille racconti dei compagni milanisti, gran parte dei quali ex laziali. «Mi hanno raccontato molte cose, tutte positive, troppo positive: all'inizio mi era venuto qualche dubbio. Possibile che non ci sia neppure una cosa negativa? Ma fino a questo momento non posso che confermare le loro anticipazioni: per quel poco che ho visto, hanno ragione». Domani l'esordio in campionato a Cagliari: il mediano si sente pronto per scendere in campo. «Ho giocato tre partite da 90 minuti - continua l'ex milanista - dal punto di vista fisico mi sento a posto, mi mancano i movimenti che avrò modo di apprendere nelle prossime settimane: ho fatto appena un allenamento con i miei nuovi compagni. Obiettivi? Si può fare un'ottima stagione: per sapere se la Lazio arriverà terza, quinta o settima dovremo attendere il responso del campo. Mi auguro di tornare in Europa. Il derby? Ho segnato il mio ultimo gol in serie A alla Roma, spero di ricominciare segnando nella stessa porta».

Dai blog