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Giovanni Esposito Tutti si ...

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Invece il giamaicano, con il suo 9.83 nei 100, ha dimostrato tutta la sua umanità precedendo il sempre piazzato statunitense Dix (9.99). Di certo il mezzo metro contro non ha giovato a suo favore ma c'è da dire che la corsa del tricampione olimpico non era quella fluida di Pechino. «Non ho fatto una grande partenza - ha detto - e mi sono limitato a vincere». Dopo 34 affermazioni consecutive aveva perso l'oro olimpico, ma Blanca Vlasic non si è arresa ed ha ristabilito la leadership del salto in alto valicando l'asticella posta a 2.01. Assieme alla keniana Pamela Jelimo, autrice di un maiuscolo 1.54.01 negli 800 (record africano, terzo tempo all time, record mondiale juniores) continuerà la sfida per la divisione del milione di dollari. Il cubano Dayron Robles non ha perso il gusto di primeggiare nei 110 hs: stavolta un solo centesimo lo ha separato dallo statunitense Oliver (12.97 contro 12.98). Facile affermazioni per Yelena Isimbayeva nell'asta (4.88), Allyson felix nei 200 (22.37), Andreas Torkildsen nel giavellotto (90.28) e Kenenisa Bekele nei 5000 (12.50.18). In chiave azzurra si è rivista una buona prova di Andrew Howe, capace almeno di superare la barriera degli 8 metri ne lungo. Con il suo 8.06 ottenuto al terzo salto nella gara vinta saudita Al-Saba con 8.35, il reatino di Los Angeles avrebbe almeno agguantato la finale a cinque cerchi. Questo risultato fa certamente morale e giustifica pienamente la sua scelta di continuare la stagione agonistica. Meno bene invece Libania Grenoit, autrice di una prova incolore nei 400 (53.28) mentre nel doppio giro di pista Elisa Cusma non ha retto il passaggio da 57 secondi ai 400 e si è ritirata poco dopo.

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