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La vendetta di Felipe «Come un oro olimpico»

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Massa è raggiante. Sorride, abbraccia i meccanici e si gode un successo più che meritato: «È fantastico vincere così dopo quello che è accaduto a Budapest - ha spiegato Felipe -. Io e la squadra eravamo frustrati e forse per questo ancora più motivati. Vincere oggi in Formula 1, nel giorno di chiusura delle Olimpiadi, ha un gusto particolare. Il Brasile ha ottenuto buoni risultati a Pechino ed è come se con me avesse vinto una medaglia d'oro in più. Ho fatto un lavoro eccellente per tutto il weekend, scegliendo le gomme giuste, prendendomi la pole, vincendo la corsa ed ottenendo il giro più veloce, non potevo volere di più su un tracciato nuovo come questo. Dobbiamo solo capire cosa è successo a Kimi: l'affidabilità non è mai stato per noi un problema, ma nelle ultime due gare abbiamo avuto difficoltà». Qualche preoccupazione ha destato l'investigazione della Fia sull'uscita dai box di Felipe, che si è trovato fianco a fianco con Sutil: «La penalità? Non vedo perché, sono io che ho perso secondi ed ho anche alzato il piede. E poi quante volte si vede una cosa del genere in F1? Non so davvero spiegarmelo». Alla fine l'investitura, per Felipe, è arrivata anche da parte del campione dei campioni, Michael Schumacher: «Massa è stato perfetto, siamo davvero contenti per lui. Ha dato il 100% ad ogni giro. Che succede a Kimi? Non lo so, sono le corse». Capitolo Raikkonen, ormai è crisi aperta. Una gara spenta, anonima, non all'altezza di "Iceman", come gli accade da ormai un paio di mesi. «È chiaro che non posso sorridere perché non ho finito la gara - ha spiegato Kimi -, ma anche le qualifiche non sono andate come volevo e questo ha compromesso un po' tutto. La velocità e la macchina non erano male ma sono rimasto imbottigliato nel traffico e questo, si sa, impedisce ogni cosa. Il mondiale? Dobbiamo migliorare e concentrare il nostro lavoro sulle qualifiche. Abbiamo ancora delle possibilità».

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