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Una sorta di bella che fa preludio

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alla nuova stagione

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Questa sera i romanisti avranno una motivazione particolare, quella di dedicare il primo alloro della nuova stagione a Franco Sensi, il presidente scomparso dopo avere regalato quindici anni di gloria alla società divenuta poi eredità di famiglia. Ma anche sulla sponda interista l'evento è vissuto con sensazioni forti, perché si tratta del primo impegno ufficiale di un allenatore che è già entrato nella storia del calcio internazionale e dal quale Moratti e i tifosi si aspettano soprattutto quel salto di qualità in Europa puntualmente fallito nelle ultime stagioni, pur illustrate dagli scudetti. Mourinho ha idee chiare, e non soltanto per la cura rivolta agli aspetti tecnici e tattici, sa anche comunicare abilmente, si è già conquistato le simpatie di chi guardava al suo appordo in Italia con un po' di scetticismo. Da personaggi di questo livello possono trarre vantaggi anche i giovani tecnici di casa nostra, il cui valore medio non ha rivali in Europa. Collaudatissimo invece Luciano Spalletti che ieri ha lanciato un chiaro messaggio allo spogliatoio spedendo a casa il recalcitrante Cicinho, confermando attenzione a quel nervosismo che aveva stranamente contagiato la squadra negli ultmi impegni di accostamento alla linea di partenza. Con Tiotti in panchina, da seguire con curiosità l'impiego simultaneo di De Rossi, Pizarro e Aquilani: quest'ultimo chiamato a dimostrare di non sottrarsi al sacrificio quando deve allontanarsi dalla prediletta fascia centrale. Anche se, sulla destra, gli darà spesso il cambio Perrotta: lui sì, in grado di interpretare qualsiasi copione con la stessa disinvoltura e con la stessa feroce applicazione, in attesa del recupero di Taddei. Prima chiamata per Julio Baptista nel meccanismo di Spalletti, giusto concedergli l'indispensabile ambientamento.

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