Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

PECHINO Prima le lacrime, poi la gioia. Da Casoria al podio ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Opposto al campione iraniano Hadi Saei, questo ragazzo semplice e diretto di 25 anni ha sfiorato l'oro nella finale olimpica di Taekwondo. Partito all'attacco con le sue lunghe leve ha messo in difficoltà l'iraniano, inchinandosi poi alla maggiore esperienza dell'avversario e forse ad un pizzico di emozione. Mauro si è difeso, ha contrattaccato ma non è riuscito a mantenere il vantaggio acquisto in apertura del match con due magistrali colpi indirizzati al casco dell'avversario. Non fa niente. Alla fine Sarmiento, in lacrime di gioia dopo aver conquistato la finale per l'oro ma sorridentissimo quando l'ha persa per scivolare sull'argento, era l'immagine della gioia. Perchè quella medaglia per lui non è stata una sconfitta in finale, ma «una grande vittoria». Visibilmente soddisfatto, Mauro ha ringraziato la fidanzata Veronica Calabrese - anche lei campionessa di Taekwondo - la famiglia, tutti i ragazzi di Casoria che, ha sottolineato, «hanno vinto anche loro» e ha espresso il desiderio di «abbracciare» Diego Maradona (che è a Pechino per seguire la sua nazionale olimpica nella finale contro la Nigeria) e di «farsi una foto con lui e con la medaglia». Tifoso di calcio e del Napoli, Mauro si è avvicinato al taekwondo («uno sport che ti aiuta a crescere») grazie al padre, appassionato di sport, che quando era bambino lo ha portato ad assistere a degli incontri, scatenando in una passione che l'ha portato alla medaglia d' argento. Nella palestra dell'Università della Scienza e della Tecnologia di Pechino, il pubblico era diviso tra i due campioni: vicini, ognuno a sostenere il proprio rappresentante, un rumoroso gruppo di italiani - con una netta prevalenza di napoletani - e gli iraniani, se possibile altrettanto rumorosi. Sportivamente, i cinesi si sono equamente divisi tifando in parte per l'uno, in parte per l'altro. «Ero felicissimo per aver raggiunto la finale», ha detto Mauro, che dopo la vittoria in semifinale ha ceduto per un attimo all'emozione, scoppiando a piangere prima di riprendersi e presentarsi allo scontro finale sorridente e deciso. Più volte, ha espresso la sua stima per Saei - bravissimo nel non perdere la calma quando si è trovato, probabilmente in modo inaspettato, in svantaggio - e per lo statunitense Steven Lopez, il superfavorito della gara che ha eliminato in semifinale. «È un onore essermi battuto contro due campioni di questo calibro», ha spiegato nella conferenza stampa conclusiva, «battere un campione olimpico (Lopez ndr) e affrontare un altro grande come Hadi è una grande soddisfazione per un atleta. Certo battere anche Hadi sarebbe stato veramente il massimo...».

Dai blog