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Mamma Idem ancora in finale: «Sono qui per l'oro»

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Dopo aver esordito nel modo che le è più congeniale, cioè vincendo la sua batteria di qualificazione, alle Olimpiadi cinese Josefa vuole dimostrare che nello sport il corpo non è tutto e che a volte «la testa riesce davvero a fare grandi cose». Ed è proprio con la testa che la Idem ha sconfitto l'età, che qualcuno potrebbe considerare come un handicap: la più vecchia delle sue avversarie nelle qualificazioni aveva 12 anni in meno di lei, la più giovane addirittura 24. «Sono arrivata a Pechino con una grande serenità - spiega la Idem - Non sento responsabilità: non ho nulla da perdere e se va male non mi butto giù da un grattacielo. Oggi vanno di moda anche quelli che perdono con classe, ma naturalmente ai Giochi ci sono venuta per vincere». La Idem non ha sempre gareggiato per l'Italia. È infatti nata nella regione tedesca della Renania e ai Giochi di Los Angeles 1984 ha conquistato il bronzo del K2 500 per la Germania Ovest. Poi, tre anni dopo, a Praga ha conosciuto Guglielmo Guerrini, che di lì a poco per lei avrebbe ricoperto il doppio ruolo di marito e allenatore. «Le vittorie più belle le ho raggiunte con l'Italia - dice la Idem - Aver partecipato ai Giochi con due diverse nazioni mi ha arricchito tantissimo, sono diventata due cose in una. Comunque il mio cuore è in Italia, i miei figli vivono lì». In bacheca la canoista azzurra ha già messo quattro medaglie olimpiche, tra cui l'oro del K1 500 di Sydney 2000. A certe emozioni, però, non ci si abitua mai. E nella finale di oggi avrà anche un tifoso particolare, il portabandiera azzurro Rossi, che si è mostrato sicuro: «Per Josefa sarà oro».

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