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Paolo Dani Un nuovo stadio, una strada, lo storico ...

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Sono le tante proposte ed idee della città di Roma per rendere omaggio al «suo» presidente Franco Sensi, morto domenica notte ad 82 anni, dopo quasi due mesi di degenza al Policlinico Gemelli della Capitale. Una città che ha deciso di celebrarlo nel modo più solenne, ospitando oggi dalle 9,30 alle alle 22 e mercoledì dalle 8 alle 11 la camera ardente nella sala Giulio Cesare, in Campidoglio, cuore simbolico di Roma, quel cuore che oggi politici, tifosi, istituzioni, colleghi ed addetti ai lavori gli hanno riconosciuto come elemento che ha contraddistinto la sua vita. Fu grazie a quel cuore «giallorosso» di Sensi che moltissimi romani nel 2001, prima al Circo Massimo, e poi soprattutto a Testaccio e alla Garbatella, festeggiarono per settimane intere il terzo scudetto della Roma. Fu anche grazie al rapporto umano che nei suoi 15 anni di presidenza Sensi riuscì ad instaurare con il «romano» per eccellenza, Francesco Totti, che la Capitale non ha mai perso il suo capitano, nonostante le tante offerte. Tre sindaci di Roma, Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Gianni Alemanno - seppur diversi per temperamento, idee politiche e calcistiche - hanno concordato sulla «passione» e sull'«amore» che il «presidente» aveva sempre avuto per la sua squadra. Intanto il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo ha annunciato che istituirà due borse di studio per lo sport proprio in onore di Sensi. E se la società calcistica aveva deciso di tributargli l'ultimo saluto nel quartier generale della squadra a Trigoria, il sindaco Alemanno ha voluto chiedere «alla famiglia l'onore di poter allestire la camera ardente del presidente Franco Sensi in Campidoglio: un grande uomo dello sport romano e italiano». Alemanno ha anche annunciato che l'amministrazione comunale aiuterà la figlia Rossella Sensi a costruire lo stadio della società che sarà intitolato proprio al padre. Con discrezione, così come Sensi e famiglia hanno vissuto la sua malattia, i tifosi ieri sono andati al Policlinico Gemelli per omaggiarlo, hanno telefonato alle tante radio per esprimere cordoglio ma anche orgoglio per dire «Sensi come Viola», l'altro amatissimo presidente della Roma. Ma molti tifosi, soprattutto quelli dello storico club Testaccio, sono convinti che il modo per dimostrare l'affetto a Sensi sarebbe di vincere il prossimo scudetto. Chissà se oggi, nonostante una Roma agostana, poca affollata di romani e forse di romanisti, riuscirà a tributargli quello che Sensi confidò a Carlo Verdone: «Spero tanto di essere ricordato come Alberto Sordi». E chissà se i romani accoglieranno l'invito della famiglia: non fiori, ma soldi per comprare un macchinario per il reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli, per non dimenticare, anche in quest'occasione, la sua lezione di vita: usare il cuore. Il cuore, appunto. Non hanno potuto fare la prima visita, loro che sono il futuro azzurro della Roma, perché impegnati in nazionale. Ma non rinunceranno a dare il loro addio al loro presidente Franco Sensi Alberto Aquilani, Daniele De Rossi, Simone Perrotta e Marco Cassetti che oggi pomeriggio si recheranno anche a loro a Roma, in mezzo ai tifosi giallorossi, per dare l'ultimo saluto al loro presidente da poco scomparso. I quattro romanisti, da ieri a Coverciano per il raduno della nazionale azzurra, hanno ricevuto un permesso dalla Federcalcio e dal commissario tecnico Marcello Lippi per raggiungere oggi la Capitale e recarsi nella camera ardente in Campidoglio. Insieme a loro ci sarà anche il preparatore atletico della Roma e della Nazionale, Vito Scala. I quattro giocatori e lo stesso Scala, poi, si aggregheranno al gruppo degli azzurri di Lippi direttamente a Nizza dove, mercoledì 20, l'Italia affronterà in amichevole l'Austria. E per la prima amichevole del Lippi-Bis, la Figc ha chiesto che la nazionale giochi contro l'Austria con il lutto al braccio proprio nel ricordo del presidente giallorosso. Ma il calcio intanto si ferma almeno fino a domani, quando alle 12 in punto nella Basilica di San Lorenzo Fuori Le Mura (conusciuta anche come San Lorenzo al Verano) si terranno i funerali di Franco Sensi. La messa sarà celebrata da monsignor Francesco Gioia e monsignor Piero Marini, cerimoniere di papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI fino a novembre 2007. L'ultimo sigillo sulla storia di Franco Sensi verrà posto. E un pezzo di Roma, di Roma giallorossa, se ne andrà per sempre.

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