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Andreotti: "Scomparso un uomo di grandi valori"

Andreotti

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E Sensi ha onorato sino all'ultimo il suo impegno nei confronti della Roma e dei suoi tifosi». Giulio Andreotti ha appreso ieri mattina al Circeo, dove sta trascorrendo le vacanze estive, della scomparsa di Franco Sensi, cui era legato da lunga amicizia e di cui apprezzava, come ci dice ricevendoci nel giardino della villetta di via Tiberio Imperatore, la passione sportiva, la determinazione ma soprattutto la capacità di sapersi confrontare con tutti. «Era un uomo del popolo. Di origini modeste che era giunto al successo facendo affidamento soltanto sulle sue forze e proprio questo lo rendeva caro ai tifosi ed alla città di Roma. Spendendo di tasca propria aveva creato una squadra ed una società in grado di primeggiare, senza di lui la Roma, sono sicuro, non avrebbe fatto molta strada». Quale dei presidenti che in questi ultimi 60 anni si sono succeduti alla guida della società Roma le ricorda Franco Sensi? «Indubbiamente Dino Viola. Erano due personalità diverse ma avevano in comune la passione e l'amore sconfinato per la squadra e quindi per i suoi tifosi. Viola e Sensi non si sono risparmiati ed hanno speso una fortuna per fare della vecchia Rometta una grande squadra e non è un caso se alla loro passione e generosità è legata la storia degli ultimi scudetti». Come sarà il dopo-Sensi? «Intorno al mondo del calcio, e non certamente da oggi, ruotano interessi commerciali enormi e la figura del Presidente-Mecenate, quale Franco Sensi era, è di fatto già scomparsa. All'estero molte società si reggono grazie all'azionariato popolare; da noi questo passaggio non è ancora avvenuto. Mi piacerebbe comunque che Rossella Sensi, cui il papà era molto legato, non disperdesse quanto Franco Sensi ha costruito, a costo di enormi sacrifici», conclude Andreotti prima di recarsi, come ogni sera, a messa nella vicina chiesa.  

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