Il Quadruplo

«Se il canottaggio italiano ha disatteso qualche aspettativa è stato per l'alto valore degli avversari, compresa la Polonia che ci ha battuto, un quartetto che vince titoli iridati, e ora pure olimpici, ininterrottamente dal 2005», ha proseguito il gigante padovano, che a Sydney 2000 aveva centrato - assieme allo stesso Raineri, Agostino Abbagnale e Sartori - l'oro olimpico («fu più facile») sempre nel quadruplo. La gara che ha riportato il sorriso nel team italiano e il Tricolore sul podio è stata preceduta da molta tensione (solo l'esperienza di questo equipaggio ha potuto tenerla a bada: Agamennoni è stato bronzo in 4 senza ad Atene 2004 dove ha esordito anche Venier nel 4 di coppia) e dal quarto posto nel doppio pesi leggeri di Luini e Miani, classico piazzamento da fiele e miele. Sotto gli occhi del presidente del Coni Petrucci e del segretario Pagnozzi in tribuna, la finale del quadruplo ha avuto un avvio fulminante, con Polonia e Germania (oro e bronzo agli ultimi Mondiali) in avanti, mentre Italia, Australia (recordman della specialità), Francia (argento mondiale) e Usa inseguivano. Gli azzurri (quarti nelle gare iridate 2007) riagguantavano i polacchi e gli si incollavano al fianco, americani e tedeschi si spegnevano per strada, ma transalpini e australiani scatenavano una bagarre che li portava a ridosso dei battistrada. La Polonia (5'41"33) metteva al sicuro l'oro, l'Italia faceva altrettanto con l'argento (5'43"57), la Francia (5'44"34) soffiava per soli 34 centesimi il bronzo all'Australia. «Felicissimo, polacchi super, francesi e australiani micidiali», sibilava al rientro Raineri, 31 anni, delle Fiamme Gialle come Venier e Agamennoni. «In Italia abbiamo lavorato bene, ottimi tecnici, una gestione federale che ci ha dato fiducia e mi auguro rimanga, grazie anche ai compagni Ghezzi e Gattinoni che con noi hanno qualificato la barca per questa bella avventura». Simone Venier (24) è figlio di Annibale, olimpico a Montreal 1976 sul due con con Primo Baran; Agamennoni (28) tiene famiglia: «Il canottaggio si fa per passione ma se si potesse evitare di dare metà dei 75 mila euro di questo argento al fisco, per noi sarebbero una piccola fortuna». Parola di finanziere.